Roma, 8 settembre. “L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo Cesare Battisti minaccia, attraverso i media, di iniziare lo sciopero della fame? Lo invitiamo a desistere da questo proposito che assume il sapore del ricatto sul piano umanitario, a cui seguiranno, immaginiamo, gli appelli buonisti delle anime belle sempre pronte a tutelare chi ha commesso anche colpe gravissime (ricordiamo che Battisti sta scontando due ergastoli confermati da una sentenza della Cassazione del 19 novembre 2019) ma mai dalla parte di chi garantisce quotidianamente giustizia e sicurezza agli italiani. Penso alle Forze dell’Ordine e, in particolare, alla Polizia penitenziaria che opera in condizioni lavorative di estremo disagio e pericolo senza ottenere alcuna risposta dal Governo per migliorarle. Ci preoccupa certamente di più, rispetto alle ricorrenti dichiarazioni di Battisti, il dramma dell’alto numero di suicidi tra la Polizia penitenziaria, e, uscendo dal mondo carcerario, l’allarme sociale determinato da chi decide di togliersi la vita per le conseguenze dell’emergenza sanitaria, rispetto alla quale si contano, secondo i media, 71 suicidi e 46 tentativi, i più per fattori economici. Battisti non è vittima innocente della giustizia, non è detenuto ingiustamente in attesa di sentenza. Perfino l’ex presidente del Brasile Lula si è pentito, nei giorni scorsi, di avergli concesso l’asilo, scusandosi con i famigliari delle vittime. La difesa di Battisti, dall’arrivo in Italia dell’ex terrorista dopo una lunghissima latitanza di 37 anni, ha tentato legittimamente ogni strada per alleggerirgli la condizione carceraria, noi crediamo tuttavia che non ci debbano essere sconti per chi ha creduto di poterla fare franca dopo gli efferati atti commessi”.
Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.
Ufficio Stampa Lega Romagna