BCE: ANALISTI, GIOVEDI’ TUTTO FERMO MA SI DISCUTE SU PARAMETRI QE – FOCUS

bce1Banche sotto esame
Berlino, 19 lug – La Bce lascera’ tutto invariato sul fronte della politica monetaria convenzionale e delle misure straordinarie di sostegno nella riunione del Consiglio direttivo in programma giovedi’ 21 luglio a Francoforte, quasi un mese dopo lo shock della Brexit, rimandando tutto al piu’ presto a settembre. E’ questa l’opinione concorde degli analisti delle principali banche europee, secondo i quali l’Eurotower lascera’ il tasso di riferimento a zero, nuovo minimo storico in vigore dal marzo di quest’anno, quello dei depositi overnight delle banche a -0,40% e quello sui prestiti marginali allo 0,25%. La Brexit dominera’ le discussioni dei 25 componenti del Consiglio, l’ultima prima della pausa estiva. La prossima e’ in programma l’8 settembre e coincidera’ con la diffusione delle nuove stime su pil e inflazione nell’area dell’euro. Molti analisti ritengono che qualsiasi decisione sulla gestione dello scenario post-Brexit sara’ rinviata ad allora e che in queste settimane la Bce si limitera’ a guadagnare tempo e, al massimo, a preparare il terreno per una mossa al ritorno dalle ferie. Anche la BoE guidata da Mark Carney ha lasciato tutto invariato qualche giorno fa e non sara’ la Bce ad aprire le danze sul dopo-Brexit. Altri punti, cruciali, all’ordine del giorno saranno i possibili rischi per la stabilita’ finanziaria dell’area (in attesa, una settimana dopo, dei risultati degli stress test sulle banche condotti dall’Eba) e, soprattutto, la possibilita’ di adeguamenti tecnici del piano di acquisti di titoli pubblici e privati (Qe) per contrastare gli effetti deprimenti della Brexit (fino a mezzo punto percentuale in meno di crescita nei prossimi tre anni secondo lo stesso Draghi) e la costante apatia dell’inflazione (0,1% in giugno dopo -0,1% in maggio). Qualche decisione, a livello tecnico, sul piano potrebbe gia’ essere annunciata giovedi’, secondo alcuni analisti. Sulle conseguenze economiche di breve termine della Brexit, probabilmente, il Consiglio prendera’ tempo in attesa di segnali dalla congiuntura (il primo, lo Zew tedesco di questa mattina, e’ stato pesantemente negativo): vista l’ampiezza contenuta “dei movimenti sui mercati finanziari – stima Ben May, economista di Oxford Economics – il Consiglio valutera’ probabilmente che non e’ necessaria un’azione immediata” anche per non dare l’idea di una Bce piu’ nervosa e preoccupata del dovuto e mentre si devono ancora sentire tutti gli effetti del pacchetto di misure deciso in marzo. Qualsiasi dichiarazione di Draghi sulle banche e, in particolare, sugli istituti italiani (-55% l’indice di Borsa del settore in Italia negli ultimi sei mesi) sara’ valutata con grande attenzione.

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