Belen: quel mio video in pasto al web «Per la vergogna ho perso un bimbo»

il-video-hard-di-belen-bloccato-perche-girato-in-unabitazione-privata-638x425Lo scandalo corre sul web. La tragica notizia del suicidio di Tiziana Cantone a causa di un filmato a luci rosse diffuso su internet, scuote non solo noi comuni mortali ma anche le star della tv. E tocca in particolare Belen Rodriguez che ieri, nel corso della presentazione alla stampa della nuova edizione di
Striscia la notizia (da lunedì, per una settimana, sarà lei a condurla, in coppia con Michelle Hunziker), ha toccato l’argomento, con una rivelazione clamorosa. «Quando ascoltando il telegiornale ho sentito la notizia sono scoppiata a piangere perché, lo sapete, mi è successa la stessa cosa (cinque anni fa venne diffuso un video registrato in Argentina mentre era in intimità col fidanzato di allora, Tobias Blanco, ndr). Quel video non l’ho mai visto, forse sono l’unica, ed ero anche minorenne. So come ci si sente, è una violenza infinita. Per due mesi non sono uscita di casa dalla vergogna, ero depressa. Per il dolore ho abortito: ero incinta (di Fabrizio Corona, ndr) e ho perso il bambino. E ancora non sono riuscita a bloccare il video. Quando il giudice mi ha interrogato, mi ha detto: «E chi mi dice che lei non l’abbia diffuso apposta per farsi pubblicità? Poi si è messa a ridere: ed era anche una donna. Bisogna fare qualcosa per impedire che si ripetano cose del genere. Perché l’amore lo facciamo tutti, non c’è niente di male: è diffondere quei video che è odioso.
Noi donne non abbiamo mezzi per difenderci: se in rete finisce il video di un uomo passa per un gran conquistatore, se invece è quello di una donna… Io ho una personalità forte e sono riuscita a superare la cosa, ma qualcuno più debole può soccombere».
La tragica vicenda di Tiziana Cantone non ha lasciata indifferente Belen: «Il primo impulso è stato quello di scrivere un post, poi ho pensato che, se l’avessi fatto, sarebbe stato un modo per spingere altri ad andare a cercare quel video, e così ho rinunciato»