‘Bella Ciao’, l’amicizia e la voglia di tornare

Nei suoi 4 mesi a Gaza, Riccardo conosce molte persone di cui diventa amico. Viene portato a delle feste e ha l’opportunità di immergersi nella cultura locale. Di questi momenti trascorsi con colleghi e amici ci sono scene bellissime nel documentario: da quella in cui si siede sul bordo del tetto di un palazzo a contemplare l’intera Striscia a quella in cui canta con un ragazzo ‘Bella Ciao’ che molti palestinesi credono sia l’inno nazionale italiano. Riccardo, alla fine, comprende quale sia il suo vero ruolo: quello di mediatore culturale, di chi ha costruito un piccolo ponte tra due mondi così diversi che ora molti altri potranno attraversare. Consiglieresti ad altri questa esperienza? “Senz’altro – dichiara – perché è stata straordinaria. E un giorno mi piacerebbe tornare da medico o da semplice turista perché con le sue luci e le sue ombre, con i suoi santi e con i suoi demoni, Gaza è senz’altro una terra che merita di vivere e di essere vissuta”.


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