”Posso rinunciare ad un entrata che non ho, e quindi non spendere nulla, per ottenere un indotto importante, centinaia di posti di lavoro e un investimento capace da una parte di dare ossigeno al comparto edile e dall’altra di creare uno stabile nuovo e bello”.
Il segretario della Dc Marco Gatti difende così la scelta del governo di accordare incentivi importanti per la creazione del “Luxury Department Store San Marino”, il nuovo progetto imprenditoriale che, salvo imprevisti, prenderà vita sul Titano tra pochi mesi. Un vero e proprio colosso del lusso che da San Marino ha intenzione di espandersi all’estero creando una catena di ponente.
Gli imprenditori esteri – top secret i nomi “per evitare un altro ‘caso Maxdo’” – hanno infatti intenzione di creare un centro commerciale del lusso nello stabile dell’ex Queen Outlet a Ponte Mellini a Dogana che verrebbe acquistato e ristrutturato per creare uno spazio di 15/20.000 metri quadri per la vendita di abbigliamento e accessori dei più affermati brand internazionali di alto livello oltre che 1.400 mq di ristorante e tra i 600 e gli 800 posti auto.
60 milioni di euro
L’investimento sarebbe di ben 60 milioni di euro e creerebbe 250 nuovi posti di lavoro diretti e 50 creati dall’indotto. Il fatturato annuo stimato è tra i 50 e gli 80 milioni di euro.
Gli sgravi
Di fronte a questi numeri il governo ha deciso di accordare una lunga serie di sgravi fiscali ad hoc che verranno indicati in un apposito decreto delegato. Tra questi “un regime agevolato di applicazione dell’imposta generale sui redditi anche in deroga alle disposizioni previste” dalla riforma fiscale, “un regime agevolato” anche per le imposte di registro e forti incentivi per la ristrutturazione dell’immobile. Oltre a quelli previsti dalla legge infatti il governo ha intenzione di concedere a fondo perduto una somma dal bilancio 2015 che verrà sottratta dal- le maggiori entrate fiscali generate dall’investimento milionario. Inoltre è previsto una modifica del piano particolareggiato per permettere agli investitori di modificare lo stabile di Ponte Mellini a proprio piacimento.
Attacco al governo
Gatti difende queste scelte, accettabili “qualora ci siano investimenti pluriennali da parte di investitori di qualità che possono portare sul Titano un prestigio internazionale e molti nuovi posti di lavoro”. In merito alle polemiche dei consiglieri di opposizione (vedi sotto) il segretario Dc commenta: “Da una parte si urla che non viene nessuno ad investire e dall’altra, quando c’è qualcuno interessato anziché aspettare di conoscere bene l’accordo si urla per mandarlo via. Ma più che una lotta contro gli imprenditori è una lotta contro il governo. Da parte mia e del mio partito – conclude – aspetto di valutare il progetto nel dettaglio ma mi auguro che inizi al più presto per dare lavoro ai cittadini”.
La Tribuna