Benifei, con intesa in Europa proibite forme di AI inaccettabili

“La nostra proposta prevede il divieto, anche ai privati, del ‘social scoring’, ovvero il rating personale dei comportamenti su modello cinese, lo stop agli algoritmi che leggono le emozioni in contesti di lavoro o educativo, lo stop alla polizia predittiva, che misura la propensione a delinquere, il divieto per le telecamere biometriche nei luoghi pubblici, più regole e controllo umano sulle intelligenze artificiali della tipologia di ChatGpt e l’obbligo di indicare la fonte di AI su immagini e testi generati”. Lo spiega su Facebook Brando Benifei, capodelegazione del Pd e relatore del testo del Pe sull’Intelligenza Artificiale dopo l’accordo raggiunto ieri dai relatori ombra dell’Eurocamera.

“Vengono proibite solo le forme di intelligenza artificiale inaccettabili, mentre quelle ad alto rischio saranno sottoposte ad un processo di certificazione. L’Europa, con questa impostazione, si pone all’avanguardia globale nella sfida affascinante e complessa di guidare lo sviluppo di queste tecnologie secondo principi e valori di democrazia e rispetto dei diritti umani”, conclude Benifei commentando il testo che ora dovrà affrontare il voto in commissione parlamentare l’11 maggio.

Per il direttore esecutivo dell’Agenzia dell’Ue per la cybersicurezza Juhan Lepassaar, “l’utilizzo di standard comuni adeguati contribuirà a garantire la sicurezza dei sistemi a intelligenza artificiale e dei dati che tali sistemi devono elaborare per poter funzionare. Confido che questo sia l’approccio che dobbiamo adottare se vogliamo massimizzare i vantaggi dei sistemi ad intelligenza artificiale”. In un documento, presentato dall’agenzia, Lepassaar sottolinea come un approccio all’Intelligenza artificiale che tenga conto dei rischi relativi alla cybersicurezza debba includere il ricorso a una terminologia standardizzata per la sicurezza informatica, lo sviluppo di orientamenti tecnici su come gli standard di sicurezza informatica debbano essere applicati all’intelligenza artificiale e la cooperazione e il coordinamento tra i comitati tecnici degli organismi nazionali e internazionali di normazione sulla cybersicurezza.


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