Il mondo si chiede perché Bergoglio è stato il papa più osannato della storia della chiesa. Osannato, acclamato, glorificato, inneggiato e magnificato, si badi bene, non dai cattolici (che al contrario gli hanno mosso non poche critiche) bensì da atei, agnostici, pagani, massoni e dai fedeli di tutte le religioni. Impossibile sintetizzare in poche righe i molteplici motivi per cui papa Francesco è quasi (ma anche senza quasi) riuscito a superare in fama il Superiore che avrebbe dovuto servire.
La detronizzazione dell’Altissimo e l’intronizzazione di sé medesimo, è facilmente ravvisabile nelle ultime parole di Francesco ai suoi fedelissimi. I suoi predecessori hanno lasciato la dimensione terrena volgendo lo sguardo lassù. Le ultime parole di Pio VI, papa deposto e esiliato: “Signore, perdonali”;
Le ultime di Papa Pio VIII: “Signore, ho sempre creduto, ora credo”;
Le ultime di Pio IX: “proteggete la Chiesa che ho tanto amato”;
Le ultime di Leone XIII, pronunziate in latino: “Valete omnes”;
Le ultime di Papa Pio XI: “Tutto è di Dio, tutto per Dio”;
Le ultime di Paolo VI: “Pater Noster”;
Le ultime parole di Giovanni Paolo II: “ Lasciatemi andare alla Casa del Padre”;
ed infine, le ultime parole di Benedetto XVI: “Signore, ti amo!”.
E le ultime parole di papa Francesco? “Grazie per avermi portato in piazza”.
Con dodici anni di Pontificato a coccolare le cose di quaggiù, sbarazzare la concorrenza è stato un gioco da ragazzi! Se di là, il Principale ha gradito, non ci è dato a sapere.
Gianni Toffali