
Il salvataggio in mare è un “dovere morale e giuridico e non può essere impedito”. Lo hanno detto i portavoce dei ministeri degli Esteri e dell’Interno del governo tedesco, rispondendo a una domanda sui migranti in Sicilia. “È importante che centinaia di persone siano potute sbarcare, ma è importante che siano salvate tutte le persone e che possano arrivare a terra“, ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri Sabine Sasse.
“Siamo in stretto contatto con gli enti italiani”, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno tedesco, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda sulla disponibilità di Berlino ad accogliere i migranti approdati sulle due navi ong in Sicilia. Quanto alla gestione, il portavoce del ministero dell’Interno ha chiarito che “il coordinamento compete alla commissione Ue”.
“Nel provvedimento in cui si dice al comandante della nave di lasciare il porto di Catania con a bordo i 35 migranti rimasti non c’è una scadenza, un termine temporale“. Lo sottolineano ambienti vicini ai legali della Humanity 1, anche in relazione alla tempistica di presentazione dei ricorsi al Tar e al tribunale civile.
“Questi sono viaggi organizzati – ha detto il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a ‘Non stop news’ su Rtl 102.5 -. Chi è a bordo di quelle navi paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti. Sono viaggi organizzati sempre più pericolosi. Bisogna stroncare il traffico non solo di esseri umani che è già grandissimo, ma di armi e droga legato al traffico di esseri umani”.
In 144 hanno lasciato Humanity 1, ma 35 sono rimasti a bordo. Sulla nave di Medici senza frontiere, invece, restano ancora in 215, dopo che ieri sera sono state fatte scendere 215 persone, tra bambini, donne incinte e nuclei familiari con minorenni, che sono stati trasferiti nel Palaspedini, un impianto sportivo nel rione Cibali di proprietà del Comune. Al largo della costa catanese sono presenti, da giorni, altre due navi di ong: la tedesca Rise Above, con 90 persone a bordo, e la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. La prima naviga a poche miglia dalla riva, mentre la seconda è ancora in acque internazionali, ma rimanendo vicino al loro ‘confine’.
Ma lo scontro è su chi non può scendere, come prevede il decreto del governo sui flussi migratori. Il livello di tensione è altissimo. Lo ha detto ieri con fermezza il comandante della Humanity 1, Joachim Ebeling, spiegando che “ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania: “Ma io non posso, dobbiamo trovare una soluzione qui” perché “sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale”. E presto il confronto potrebbe spostarsi in aule giudiziarie: “un pool di avvocati – annuncia Aboubakar Soumahoro, deputato della Camera di Verdi e Sinistra italiana – sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale”.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte