Berlusconi: Calenda,di fatto si chiude la seconda Repubblica

“Non ho mai votato Berlusconi, ma bisogna fargli gli auguri di tornare a fare il suo lavoro. Conosco la leucemia e credo che sia in una condizione critica”.
    Lo ha dichiarato il leader di Azione Carlo Calenda nel corso della trasmissione Tagadà su La7.
    “Penso – ha aggiunto – che sia la chiusura di fatto della seconda Repubblica. La seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Non ho mai creduto alla sua successione. E questo ha anche aspetti positivi, vedi i conflitti di interesse. Si chiude un pezzo di storia. Ma la vita è più larga della vita. È stato un leone, anzi, è un leone”.

“Respingiamo al mittente i commenti inopportuni di Calenda che, da politico improvvisato e da eterno figlio di famiglia allevato con dosi massicce di raccomandazioni, non sa né parlare, né tacere. Siamo certi che Silvio Berlusconi darà ancora a lungo un contributo alla politica Italiana. Delle grandi imprese di Berlusconi tutti parlano con attenzione e rispetto. Di Calenda vengono citati soltanto le comparsate nei filmetti dei registi di famiglia e i continui cambi di casacca politica. Studente distratto, non ha imparato, né a casa né a scuola, i principi fondamentali dell’educazione”. Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Il Presidente, dimostrando generosità e resistenza, stamattina ha fatto alcune telefonate, anche per dare un messaggio dopo l’apprensione delle ultime ore. C’è un sentimento di commozione da parte nostra, con lui che ha voluto dare un segno di presenza tipicamente berlusconiano. L’ho trovato normale, attento alle cose da fare, in questo momento sono io che non ho molta voglia di discutere i dettagli visto che siamo davanti ad un quadro impegnativo. Temo che le notizie divulgate in mattinata siano corrette, temo di si. Lo spirito però c’è e per noi è un dovere essere all’altezza del suo spirito vitale”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Berlusconi l’ha chiamata individualmente oppure mentre si trovava insieme ai suoi colleghi? “No, mi ha chiamato singolarmente, mi ha chiamato alle 8 e tre quarti. Mi ha stupito positivamente anche se uno non sa cosa aspettarsi in questi casi – ha risposto il senatore – poteva essere anche un’altra persona che ti comunicava una notizia, c’è stato un attimo di soprassalto”. La sua prima emozione è stata di paura? “Ti arriva una telefonata così e non sai mai che notizia possa portare. Per fortuna invece portava la sua voce e la sua presenza”. Di che umore le è parso? “Era assolutamente attento alle cose che accadono, voleva comunicare attenzione alla vita quotidiana. In questi casi bisogna rassicurare: noi ci siamo, con la lealtà di sempre”. Le è sembrato preoccupato? “No, mi è sembrato attento alle cose da fare – ha spiegato – forse anche per darsi forza lui per primo”.
   


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