
Dopo ore di caos, incertezze e dubbi è arrivato il chiarimento definitivo da parte di Silvio Berlusconi: l’unica strada percorribile dopo l’esecutivo giallorosso è il ritorno alle urne. Il Cav aveva rilasciato un’intervista a La Repubblica escludendo l’ipotesi di un governo di unità nazionale, ma si era detto pronto a valutare l’ingresso in uno nuovo, più efficiente e più rappresentativo degli italiani. Una pista che andrebbe ovviamente discussa con gli alleati e che ha creato qualche malumore all’interno della Lega. L’ex presidente del Consiglio, intervenuto ai microfoni di Zapping su Radio 1, ha spiegato la situazione: “Sono i titoli dei giornali che hanno creato degli equivoci a riguardo. Io sono convinto proprio come lo è Salvini e lo sono tutti i nostri alleati, che la via maestra siano le elezioni“.
Il leader di Forza Italia ha aggiunto che l’assenza del Movimento 5 Stelle non può rappresentare l’unico criterio per un’eventuale nuova maggioranza: “Ci vorrebbe un governo in sintonia con la maggioranza degli italiani, dotato dell’autorevolezza sufficiente a gestire la crisi economica più drammatica del dopoguerra, un governo credibile in Europa e nel mondo, in grado di far ripartire il Paese facendo le cose che noi abbiamo indicato tante volte“. E a questo punto la domanda sorge spontanea: è possibile avere un governo così in questo Parlamento? “Secondo me no credo ma se fosse possibile, se ne valga la pena, ritengo che il centrodestra unito debba ragionare insieme sul da farsi“, è stata la replica.
“Lotta armata contro di me”
Il presidente di FI è intervenuto anche su quello che potrebbe essere un vero e proprio golpe giudiziario nei suoi confronti, dopo lo scandalo scoppiato sull’intercettazione telefonica mandata in onda dalla trasmissione Quarta Repubblica. L’ha definita una “lotta armata contro di me e l’Italia liberale“, che l’ha costretto a difendersi in 96 processi ricorrendo a 105 avvocati: “La giustizia è stata usata come arma politica“.
Fin da subito Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa con Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, ha chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare per fare chiarezza sulla vicenda. Intanto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo azzurro al Senato, ha avanzato una proposta chiara: nominare Berlusconi senatore a vita. Il Cavaliere si è detto grato e onorato per tale iniziativa, ma ha colto l’occasione per sottolineare: “Io non cerco risarcimenti personali, cerco verità e giustizia, in nome di quella democrazia liberale, di quel Paese Occidentale, libero e liberale che volevamo diventasse l’Italia grazie alla nostra azione politica“.
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