Berlusconi non dimentica la Minetti. Prestiti di 15.000 euro al mese

minetti-nicolePuntuale come un orologio svizzero. Da almeno due anni a questa parte, all’inizio di ogni mese un bonifico di 15mila euro parte dal conto personale di Silvio Berlusconi. La causale è «prestito infruttifero». La destinataria è Nicole Minetti. Versamenti che sono emersi nei giorni scorsi durante l’udienza preliminare del processo Ruby-ter che vede l’ex premier imputato di corruzione di testimoni. Secondo l’estratto conto presentato dai pm milanesi Forno-Siciliano-Gaglio, all’ex consigliere regionale dell Lombardia sarebbero arrivati oltre 300mila euro. Ma non solo. Lo scorso 30 settembre un altro bonifico di 65mila euro ha compiuto lo stesso percorso con la causale «risarcimento danni alla Regione». Facile pensare che Berlusconi abbia voluto aiutare l’ex igienista dentale, condannata dalla Corte dei Conti a risarcire 13mila euro di spese non proprio istituzionali durante la sua attività politica. I magistrati contabili avevano infatti scoperto e condannato la Minetti per alcuni capitoli di spesa alquanto bizzarri. A iniziare dal party organizzato all’hotel Principe di Savoia di Milano per festeggiare il 26esimo compleanno della bella Nicole e costato ai contribuenti lombardi 832,80 euro. Oppure lo shopping all’Ikea e a Leroy Merlin, i viaggi in taxi, le consumazioni al bar e al ristorante. Il conto che le era stato presentato dai giudici ammontava a 13mila euro, evidentemente Berlusconi ha voluto essere generoso staccando un assegno con una cifra di cinque volte superiore.
IL FIUME di denaro che ha rimpinguato le casse della Minetti era già balzato agli onori della cronaca durante le udienze dei vari processi del filone Ruby. A confermare i versamenti era stato il ragionier Giuliano Spinelli, tesoriere di fiducia di Berlusconi. Soldi che erano finiti anche nelle tasche di tante ‘olgettine’. Poco più di un anno fa, sempre nel corso di un’udienza del Ruby-ter, era saltato fuori anche un bonifico di ben 500mila euro che sarebbe finito nel conto dell’ex consigliere regionale. Nel settembre scorso la condanna in Appello a 3 anni per favoreggiamento della prostituzione alla Minetti è stata annullata dalla Cassazione che ha ordinato un nuovo processo di secondo grado anche per Emilio Fede e Lele Mora. Il Resto del Carlino