L’agenda elettorale rischia di essere monopolizzata dalle emergenze sociali come la violenza sulle donne e i femminicidi. Silvio Berlusconi, però, non intende cadere nella trappola dei social ed evita di entrare nel dibattito innescato dalla pubblicazione del video dello stupro di Piacenza. E dai microfoni di Rtl 102,5 si domanda: «La cosa grave è che nelle nostre città non ci sia sicurezza per le donne o la pubblicazione del video dell’accaduto? Credo che agli italiani interessi la sicurezza non questi dibattiti sterili». «Noi – aggiunge il leader azzurro – abbiamo uno stile e un linguaggio differente anche rispetto ai nostri alleati ma io difenderò sempre il diritto degli alleati di esprimere la loro posizione». La sicurezza delle città e la sicurezza delle donne secondo Berlusconi costituiscono un’emergenza che non può essere in alcun modo sottovalutata.
E la stessa urgenza rappresenta anche il continuo aumento del prezzo del gas. Fatto che rischia di far fallire centinaia di migliaia di aziende, messe in ginocchio dai rincari delle bollette. «Credo – ribadisce il leader azzurro nel corso dell’intervista radiofonica – che lo Stato debba intervenire per aiutare le imprese che potrebbero fallire e le famiglie. Noi al governo metteremo a punto un piano di interventi assolutamente necessario». Il leader di Forza Italia, però, vede la questione del prezzo del gas risolvibile in chiave europea. «Vedo positivamente un’iniziativa comune europea per calmierare i prezzi – dice Berlusconi -: sostengo da tempo che solo se gli Stati europei uniscono le forze anche in materia di energia possono giocare un ruolo forte nelle crisi internazionali». Il leader azzurro ha poi ricordato il suo impegno proprio in sede europea per una rete comune di stoccaggio e sulla crisi delle nostre aziende aggiunge: «Faccio mia, inoltre, la richiesta degli imprenditori che siano temporaneamente sospesi i certificati verdi, cioè quella tassa occulta che viene fatta pagare alle aziende che utilizzano energia considerata non pulita, che non proviene da fonti rinnovabili». E a Draghi, il cui lavoro a Palazzo Chigi considera estremamente positivo, Berlusconi indica alcune necessità: «mettere mano subito ai rigassificatori, alle rinnovabili e dare il via alla ricerca sul nucleare, che costituisce il futuro dell’energia». Ma sul suo futuro Berlusconi non ha dubbi. «Al Quirinale? No – replica -. Ora è il momento di dare una mano».
Ieri è stata anche l’occasione per la presentazione del programma di Forza Italia che, come ripete Berlusconi, «rappresenta la parte cristiana, europeista e atlantica del centrodestra». «La lotta all’oppressione fiscale con una flat tax al 23% – spiega il leader azzurro in un video apparso sui suoi profili social – e poi la lotta contro l’oppressione burocratica abolendo il regime delle autorizzazioni preventive e infine la lotta contro l’oppressione giudiziaria realizzando finalmente la separazione delle carriere, rappresentano le nostre priorità».
«A queste cose aggiungo una particolare attenzione per i più deboli – dice -: i giovani a cui occorre dare opportunità e non sussidi e poi gli anziani con la proposta di pensione minima a 1000 euro da estendere anche alle casalinghe».
Berlusconi, poi, partecipando in video alla presentazione delle liste del Lazio si dice soddisfatto della scelta dei candidati in tutta Italia. Una scelta ponderata ma difficile. Che ha inevitabilmente lasciato fuori lista numerosi parlamentari uscenti. Tra questi quattro esponenti che ieri hanno annunciato l’intenzione di lasciare il partito. Si tratta di Domenico De Siano, già coordinatore per la Campania, Carlo Sarro, Antonio Pentangelo e Marzia Ferraioli.
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