
Da Silvio Berlusconi è arrivata un’importante novità: Forza Italia sarebbe pronta a entrare al governo con una nuova maggioranza, differente da quella attuale. La domanda però appare immediata: considerando soprattutto le particolari difficoltà in cui si trova il nostro Paese dopo l’emergenza Coronavirus, non sarebbe meglio provare a dare vita a un esecutivo di unità nazionale? Secondo il leader di FI al momento non esistono tutte le condizioni necessarie in tal senso, anche perché a suo giudizio non sarebbe utile fare squadra con forze politiche antitetiche tra loro: “Noi e i 5Stelle, per esempio, abbiamo una visione diametralmente opposta su tutto“.
Tuttavia ha specificato che, qualora si dovessero creare i presupposti per la nascita di una maggioranza diversa – magari più efficiente e più rappresentativa della reale volontà degli italiani – “andrebbe verificata, naturalmente prima di tutto con i nostri alleati“. Ritiene che sia difficile prevedere il futuro dei giallorossi, ma è sempre più convinto che la tenuta del governo in autunno possa essere sempre più fragile: “Il presidente Conte ha dato prova di sapersi destreggiare con abilità fra le contraddizioni della sua maggioranza. Peccato che tale abilità sia utile solo a lui e non all’Italia“.
“Golpe? Fare chiarezza”
Nell’intervista rilasciata a La Repubblica, l’ex presidente del Consiglio si è espresso su quello che potrebbe essere un vero e proprio golpe giudiziario nei suoi confronti: lo scandalo è scoppiato dopo un’intercettazione telefonica mandata in onda nel corso della trasmissione Quarta Repubblica, condotta da Nicola Porro su Rete 4. Nell’audio si sente Amedeo Franco, relatore della sentenza di condanna, che afferma: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà, a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia. L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto“.
Sulla questione è intervenuto il presidente di Forza Italia: “Spero che questo convinca anche chi, in buona fede, ha creduto impossibile che in seno all’ordine giudiziario accadessero davvero cose di questo tipo“. Gli azzurri giustamente vogliono vederci chiaro e ora pretendono la ricerca della verità, considerando che vada nell’interesse della credibilità della stessa magistratura: “Molti magistrati sono persone serie e perbene che non meritano di essere accomunate con quel gruppo di loro colleghi che si sono prestati a operazioni politico-giudiziarie come quella condotta ai miei danni“. Intanto Antonio Esposito, il presidente della III sezione feriale della Cassazione che il primo agosto del 2013 emise la sentenza di condanna a Silvio Berlusconi per frode fiscale nell’ambito del processo Mediaset, ha annunciato che lunedì presenterà alla Procura di Roma una serie di querele per diffamazione; contestualmente potrebbe chiedere l’acquisizione dell’audio di Franco.
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