
“Le persone sono fuori di testa, per questo amano la lucha libre. Il mondo è fuori di testa, per un breve momento un luchador offre una via di fuga. Dal ring racconta una storia dove il bene trionfa sul male. E questo funziona in Cina, in Giappone o a Monterey”. Così viene riassunto il fascino del wrestling messicano nato negli anni ’30 e diventato uno sport nazionale in ‘Cassandro’ di Roger Ross Williams. Il film offre il ritratto di Saul Armendariz in arte Cassandro, classe 1970, un luchador diventato un’icona nel suo paese e non solo nella battaglia contro i pregiudizi e per i diritti Lgbtqia+. A interpretarlo in una performance da premio che ha richiesto anche un severo allenamento fisico è Gael Garcia Bernal.
Il film, che ha debuttato in prima mondiale al Sundance Film Festival e uscirà nei prossimi mesi su Prime Video, è solo uno dei ruoli intensi interpretati dall’attore messicano nell’ultimo periodo. Ha da poco finito le riprese del nuovo film di Piero Messina, Another end, dov’è protagonista accanto a Berenice Bejo. La straordinaria storia vera di Cassandro, al quale era già stato dedicato cinque anni fa un documentario che ha girato i festival internazionali, Cassandro, The Exotico! di Marie Losier, è raccontata nel film di Williams seguendo il percorso di Saul Armendariz (Bernal), giovane luchador relegato a incontri minori che regolarmente perde a Juárez, in Messico, combattendo nei panni del luchador mascherato El Topo.
Figlio illegittimo, trascurato da un padre che non ha accettato il suo essere gay, Saul ancora vive con l’amatissima madre (Perla de la Rosa) ed è bloccato in una relazione clandestina con Gerardo (Raul Castillo), un campione di lucha libre, sposato con figli e soffre per un presente senza sbocchi. La svolta arriva quando incontra una brillante allenatrice, Sabrina (Roberta Colindrez), che lo convince a rilanciarsi attirando l’attenzione come exotico, i luchador che combattono creando personaggi più femminei, spesso osteggiati nel tifo dal pubblico. Saul invece grazie al suo grande talento nel mettersi in scena (costruisce Cassandro a colpi di capelli ossigenati, costumi animalier e combattendo senza maschera) e come luchador sovverte il destino degli exoticos, in genere costretti a perdere, vincendo un match dopo l’altro. Un successo che pur non risparmiandogli dure battaglie personali, lo porta a diventare una star nel suo sport e un simbolo nella lotta per la propria identità e contro i pregiudizi. “Non mi ero mai interessato molto di lucha libre, ma quando mi hanno proposto il film ho pensato che da messicano sarebbe stata una bella sfida – ha spiegato l’attore a Collider nei giorni del Sundance -. Preparando il ruolo mi sono reso conto di quanto monumentalmente duro fosse questo sport. E’ come un wrestling mitologico combattuto da supereroi. E’ uno sport performativo in cui devi interpretare un personaggio e giocare con il pubblico, qualcosa di estremamente stancante”. Quello che “mi ha colpito di Cassandro è che era un personaggio profondamente gioioso. Anche per questo è diventato così amato e trascendentale nel mondo della lucha libre, trasmette l’amore per libertà di essere se stessi. Ha spazzato via dei tabù”.
Totale cambio di scenario in Another End di Piero Messina, girato da Bernal con Berenice Bejo e Renate Reinsve, ambientato in un futuro prossimo dove esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più. Non è escluso poi che l’attore possa riprendere in futuro il personaggio Marvel di Jack Russell / Licantropus interpretato nell’episodio singolo ‘Licantropus’ di Michael Giacchino che ha debuttato su Disney+ a ottobre.
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