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(di Claudia Fascia) (ANSA) – ROMA, 09 NOV – “Mi son trovato 3 anni e 3 mesi senza
salire sul palco, un record per me. L’ultima volta era stato in
tour con Laura Pausini a Cagliari. E nonostante tutta
l’esperienza che mi porto dietro, ero un po’ timoroso: quale
sarà e come sarà ora il pubblico? E invece…”. E invece Biagio
Antonacci, che ieri sera ha debuttato a Roma con il suo nuovo
tour nei palazzetti dopo la data zero di Jesolo di sabato scorso
con la visita a sorpresa proprio della sua amica Laura prima
dagli spalti e poi sul palco insieme a lui, è stato travolto
dall’energia del Palazzetto dello sport strapieno. “Un’energia
incredibile, un calore fortissimo… evidentemente c’è voglia di
contraccambiare questi anni di musica, che sono tanti”, dice il
cantautore poco dopo essere sceso dal palco. E’ passata la
mezzanotte ed è anche il suo compleanno: 59 anni, a dispetto del
fisico atletico che fa ancora impazzire le regine di Biagio, il
gruppo delle fan più agguerrite. “Meglio non pensarci, magari
l’anno prossimo evitiamo…”.
Per la prima volta in oltre 30 anni di carriera (era il 1992
quando Antonacci pubblicava “Liberatemi”, suo primo successo
discografico), Antonacci ha scelto il palco centrale, per un
live coinvolgente e “inclusivo, mi piace questa parola che
sottintende una condivisione di qualcosa, ma anche faticoso e
complicato da gestire. Non ti puoi permettere distrazioni, devi
dare un po’ di te stesso a tutti senza dimenticare nessuno”,
dice ancora sudato, ma felice come un bimbo il giorno di Natale.
Il tour per ora ha in calendario nove date, fino al 20 dicembre,
per poi riprendere con una seconda tranche in primavera. Un
progetto, quello dei palasport, arrivato quasi a sorpresa, dato
che Antonacci aveva già dovuto rimandare due volte il live
stanziale al Teatro Carcano a Milano. “Dopo tre anni non potevo
non girare l’Italia. E allora il Carcano, che mi avrebbe
permesso un live chitarra e voce e di stare un mese fermo,
facendo anche altre iniziative come andare nelle scuole, è solo
rimandato”.
La voglia di tornare sul palco, con 34 brani in scaletta –
tra quelli che hanno segnato la sua carriera e gli ultimi
singoli “Seria” e “Telenovela”, “mi sono anche un po’ celebrato”
– per quasi due ore di live, ad abbracciare e farsi abbracciare
dai suoi fan è stata più forte di tutto. “Non vedevo l’ora. Sono
stati anni lunghi, con tanti pensieri anche particolari. Durante
la pandemia non sono riuscito a scrivere niente per due anni e
ho avuto attacchi d’ansia nei primi mesi, quando ho cominciato a
capire che dopo l’energia dell’inizio non si migliorava. Ho
provato smarrimento. Poi ho cominciato a dedicarmi alla
riparazione delle chitarre. Con i tutorial sono diventato un po’
liutaio. E ho fatto anche un figlio”. Il terzo, dopo Paolo
(apprezzato autore) e Giovanni che si dedica al rap. “Con loro è
una discussione continua su come vedo la musica io e come la
vedono loro. Mi piacerebbe scrivere con Paolo, mi conosce bene,
non mi farebbe andare oltre, ma mi spingerebbe al limite,
facendomi crescere”.
L’anno prossimo ricorrono i 30 anni dall’ultima
partecipazione al festival di Sanremo, ma di tornare in gara non
se ne parla. “No, non è in progetto. A Sanremo si va quando si
ha una canzone figa. Non di successo, ma che ti rappresenti.
Grande come quella che scrisse Giorgio Faletti: per tornare devo
fare una canzone di quel livello lì”, afferma deciso apprezzando
una manifestazione che “sta migliorando anno dopo anno,
soprattutto perché Amadeus ha aperto alla nuova musica”, e poi
continua: “Non l’ho fatto negli anni in cui potevo farlo, o
magari quando avevo bisogno di farlo. Mi mette troppa ansia, non
sarei in grado di affrontarlo a livello emotivo”. Certo, in gara
no, ma da ospite mai dire mai. Come non è da escludere di
tornare a collaborare con Laura Pausini, per la quale ha scritto
il brano Vivimi. “Con quella canzone Laura mi ha permesso di
fare il giro del mondo. Le sono grato. Se dovessimo rifare una
canzone, potrebbe essere bello andare sul mercato sudamericano.
Un altro con cui lavorare? Be’… senza far torto a nessuno, mio
fratello Eros. Mi piacerebbe passare del tempo con lui in tour,
ci sarebbe da ridere. Invece se penso ai teatri, farei un tour
acustico con Giuliano Sangiorgi”. (ANSA).
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