Matteo Salvini è andato a Bibbiano: “Emergeranno altri casi, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. 10mila sono stati portati via solo in Emilia Romagna”
Dopo lo scandalo di Bibbiano, dove i bambini venivano strappati dai loro genitori per essere dati in affidamento a terzi (ricostruzione sommaria rispetto allo scempio compiuto),Matteo Salvini ha deciso di andare a Bibbiano.
Il paese dello scandalo, in quanto l’ex sindaco piddino è accusato di aver violato le norme che regolano gli affidi. Il vicepremier leghista, quindi, ha detto di volerci vedere chiaro e “per confermare il mio impegno, da papà e da ministro, in difesa di chi non si può difendere” è andato a Bibbiano e subito la sinistra è partita all’attacco accusando il leader del Carroccio di voler fare una passerella. “È evidente che non vengo qui per attaccare Renzi o Zingaretti – spiega subito Salvini – non mi interessa il colore politico, qui ci sono da salvare dei bimbi”. Sinistra zittita.
Ma non appena Salvini è arrivato nel paese dello scandalo ha puntato il dito contro il “business dei bambini”: “Non avrò pace finché l’ultimo bambino in Italia, che sia stato sottratto ingiustamente a mamma e papà, torni alla sua famiglia. Se qualcuno ha sbagliato, e lo ha fatto sulla pelle di un bambino, deve pagare doppio”. Soltanto oggi, infatti, quattro dei bambini che sono stati strappati dai genitori sono ritornati a casa. Sconvolti, ma ce l’hanno fatta. Il Giornale.it