E’ una dichiarazione di guerra quella del 46° Presidente degli Stati Uniti Joe Biden contro Putin? Oppure il principio di una malattia senile, vista la veneranda età del presidente americano?
Mai il criticassimo, non per tutti, predecessore Donal Trump avrebbe pensato di fare accuse tanto forti al presidente russo Vladimir Putin! Chiamare ”killer” un presidente di un paese, peraltro superpotenza, come la Russia è oltremodo azzardato oltre ad essere gravemente offensivo.
Ha in mente Joe Biden cosa può venire fuori da una simile leggerezza? Proferire una frase così oltraggiosa ad un presidente russo, peraltro al suo quarto mandato ed in larghissima maggioranza ben voluto dal suo popolo, come Putin che si è contraddistinto in notevoli successi, e non solo ultimamente, ha dell’incredibile.
E qual è l’accusa? Quella di aver interagito ed ostacolato la discussa ed improvvida campagna elettorale ed elezione del capo degli Usa. Accuse risibili quanto false nonostante i rapporti della intelligence …. guardacaso americana. Rapporti forse simili a quelli falsi che sono serviti a dichiarare guerra a Saddam Hussein?
Ma cosa c’è dietro?
Con Trump, ricordiamocelo, non abbiamo avuto nessuna guerra, né reale né ventilata, ma addirittura una riappacificazione con lo scomodo ed imprevedibile leader nordcoreano. Cosa quasi impossibile per chiunque.
E, se queste sono le premesse, cosa avremo da Joe Biden che non pensa due volte ad infangare e a sputtanare un leader di un grande paese democratico regolarmente eletto chiamandolo addirittura assassino? A mia memoria mai si era arrivati, negli ultimi tempi, ad un così basso livello di scontro politico con la Russia.
Da zero guerre di Trump all’inizio di nuovi conflitti planetari con Biden. Questo è il mantra della nuova amministrazione americana?
Vedremo cosa succederà in Libia ed in medio oriente! In Siria dopo che la situazione si è tranquillizzata. Se queste sono le premesse aspettiamoci anni di guerre nel mondo, e soprattutto di spese, con tutto quello che ne consegue. Ovvero spese folli, disperazione, fame e morti di innocenti. Tutto questo è quello che Biden ed i democratici americani, in nome di una guerra totale per una ipotetica giustizia a senso unico, probabilmente vogliono.
Si ritornerà a vedere gli Usa come i poliziotti del mondo con tutto quello che accadrà di contorno. E l’acuire, totalmente voluto, dello scontro con la Russia non lascia presagire nulla di buono.
E Putin è un assassino secondo Biden.
Al contrario per quella che è la nostra esperienza diretta, ovvero quella di cittadino e di direttore del primo sito di informazioni on line della Repubblica di San Marino, posso dire che dobbiamo solo ringraziare la Russia ed il Presidente Putin per quanto è stato fatto al nostro paese. La Repubblica di San Marino!
L’esperienza Covid è illuminante e fa capire tante cose. Siamo stati letteralmente abbandonati sia dall’Italia che dall’Europa. Se non ci fosse stata la benevolenza e la magnanimità dei russi ancora saremmo stati molto indietro con le vaccinazioni di quei pochi vaccini che l’Italia e l’Europa ci hanno elemosinato.
Grazie alla Russia abbiamo immediatamente avuto 7500 vaccini Sputnik V, piu’ altri 7500 per il richiamo, e solo pochi giorni dopo la nostra tardiva richiesta, contro i quasi 5.000 Pfizer avuti con il contagocce e solo recentemente, dopo che il mondo ha saputo che la Russia ci aveva dato gli Sputnik V.
Se poi si concretizzerà l’ordine dei 20.000 vaccini Sputnik V finali, chiesti dal nostro governo alla Russia alcuni giorni fa, potremo essere uno dei primi stati al mondo COVID FREE grazie a Putin ed agli amici russi. Questo San Marino ed i sammarinesi non lo dimenticheranno mai.
Proprio per questo motivo Putin, per noi, non potrà mai essere un killer ma solo un grande uomo, un grande leader ed un grande benefattore dell’umanità oltre che di San Marino. E con me saranno d’accordo tutti gli abitanti degli oltre 40 paesi al mondo che già stanno usufruendo, da tempo, del vaccino Sputnik V.
Altro che assassino, Putin è un grande uomo. Quanto fatto per San Marino lo sta a testimoniare.
Marco Severini – direttore del Giornalesm
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