
(ANSA) – FIRENZE, 13 DIC – Non sono molti gli allenatori
attuali che possono assurgere al ruolo di ‘leggenda’ calcistica;
eppure lui, per le sue metodologie e le sue idee da riproporre
sul terreno di gioco, è riuscito a farsi apprezzare da colleghi,
tifosi e appassionati, avendo lasciato un solco indelebile in
chi lo abbia avuto come tecnico o in chi ne abbia semplicemente
potuto ammirare le squadre da lui allenate.
Il tecnico in questione è Marcelo Bielsa, vera ‘istituzione’
non solo del calcio sudamericano, ma anche mondiale, che è
intervenuto a Coverciano per tenere una lezione nell’aula magna
del Centro Tecnico Federale, davanti ad una platea gremita dagli
allievi dei corsi per Direttore Sportivo e per allenatore Uefa
Pro, e in cui erano presenti – oltre ad alcuni docenti dello
stesso Settore Tecnico – anche il coordinatore delle Nazionali
giovanili maschili, Maurizio Viscidi, e il direttore della
Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri.
“L’Italia è un punto di riferimento inequivocabile per il
calcio mondiale e tutto ciò è chiaro solo guardando le immagini
presenti in quest’aula” ha esordito il ‘Loco’ Bielsa,
riferendosi alle foto presenti a Coverciano che testimoniano i
quattro titoli mondiali e i due europei conquistati dagli
azzurri. “Quando ho accettato l’invito per venire a parlarvi –
ha continuato Bielsa – ho riflettuto a lungo su quale argomento
affrontare per lasciarvi qualcosa. Oggi discuteremo
dell’impostazione da trasmettere ai giocatori e cosa significano
i sistemi tattici, e ho l’opportunità di farlo in una scuola
come quella italiana che ha una grande cultura sui
posizionamenti dei calciatori in campo”.
Allenatore di club – in Europa è stato alla guida di Espanyol,
Athletic Bilbao, Marsiglia, Lilla e Leeds – e anche di
Nazionali, ha vinto l’oro con la rappresentativa argentina alle
Olimpiadi di Atene 2004 ed ha partecipato ai Mondiali del 2002
(sempre con l’Albiceleste) e a quelli del 2010 con il Cile. Per
capire meglio il senso dell’alone di ‘leggenda’ che lo circonda,
specialmente in patria, la società dove ha iniziato la sua
carriera da allenatore – il Newell’s Old Boys – gli ha
intitolato il proprio stadio. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte