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(ANSA) – CATANIA, 21 FEB – La Procura di Catania ha chiesto
il rinvio a giudizio per Martina Patti, la 24enne rea confessa
dell’omicidio della figlia Elena, di neanche 5 anni, uccisa con
un’arma da taglio nel giugno 2022 e seppellita in un campo
vicino casa, a Mascalucia. I reati contestati sono omicidio
premeditato aggravato, occultamento di cadavere e simulazione di
reato. L’udienza, davanti al gip Stefano Montoneri, si terrà il
prossimo 17 aprile. La donna, che avrebbe ucciso la piccola nel
luogo del ritrovamento, finse il sequestro della bambina
all’uscita dall’asilo da parte di una banda di rapitori. Martina
Patti ha confessato il delitto, ma non ha spiegato il movente.
Una delle piste battute dai carabinieri del comando provinciale
di Catania che hanno indagato è stata la gelosia nei confronti
dell’ex compagno e padre di Elena, Alessandro Del Pozzo, 24
anni. Una rabbia che le sarebbe covata dentro al punto da
portarla a premeditare il delitto. La ‘scintilla’ potrebbe
essere stata la sera trascorsa da Elena con i nonni paterni e la
felicità dimostrata dalla bambina nel frequentare la nuova
compagna del padre. La sera prima di essere uccisa, la bambina
ha dormito dai nonni. La mattina dopo la zia l’accompagna
all’asilo e la madre è andata a riprenderla ed è tornata a casa,
a Mascalucia. Poi Martina Patti è uscita nuovamente con l’auto,
per creare un diversivo e ritorna nell’abitazione. E’ in quel
lasso di tempo che sarebbe stato commesso il delitto, in un
terreno abbandonato dove la madre ha seppellito il corpicino,
nascosto in cinque sacchi di plastica nera e semi sotterrato con
una pala e un piccone. Poi ha fatto scattare la messa in scena:
ha avvisato per telefono del falso sequestro i genitori e il
padre di Elena, è tornata a casa e subito dopo, accompagnata
dalla madre e dal padre, è andata dai carabinieri a denunciare
l’accaduto. Ai militari dell’Arma ha associato il rapimento ad
alcune minacce che nel 2021 l’ex convivente aveva trovato
davanti al cancello di casa per una rapina per la quale Del
Pozzo era stato arrestato nel 2020 e poi assolto per non avere
commesso il fatto, ma la sua versione non ha retto ai riscontri
e alle indagini dei carabinieri. (ANSA).
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