BLITZ DEI CARABINIERI IN UN ALBERGO ALLE PORTE DI RICCIONE. CORRIERI SICILIANI SORPRESI CON LA COCAINA.

Nella serata di ieri, in zona Miramare di Rimini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Riccione, a conclusione di un mirato servizio di repressione del traffico delle sostanze stupefacenti, hanno messo a segno un duro colpo alla malavita siciliana. Già dal pomeriggio di ieri gli inquirenti avevano messo nel mirino due individui notati nelle vie del centro di Riccione i quali stavano cercando di avvicinare i giovani locali sicuramente per vendere dello stupefacente. Così è cominciata una lunga attività di pedinamento finalizzata a contrastare, sul fatto, l’eventuale attività di spaccio. Sin da subito, però, l’identificazione dei due è risultata essere difficoltosa come accertato anche a seguito della verifica della loro registrazione presso l’albergo di Rimini che era stata eseguita mediante esibizione di documenti falsi. Tanto, per nascondere i trascorsi reati che nel 2014 avevano condotto all’arresto di uno dei due per un traffico di stupefacenti internazionale, strutturato sul territorio maltese. Nonostante ciò, il modus operandi posto in essere dai due non ha rallentato le indagini degli inquirenti i quali sono riusciti comunque a seguirli presso la struttura ricettiva ed a quel punto è scattato il controllo. Poco prima di sedersi per consumare la cena, i due siciliani, L.C. e B.G., hanno visto aprirsi le porte della hall e subito dopo l’ingresso dei militari che hanno proceduto al loro controllo sul posto. A seguito delle perquisizioni locale, invece, presso le rispettive stanze ove erano alloggiati (con un programma di permanenza di due mesi), i due sono stati tratti in arresto in flagranza di reato perché trovati in possesso di oltre 300 gr di stupefacente del tipo cocaina pura, occultato all’interno del cassonetto della tapparella del bagno della stanza, oltre al materiale per il taglio ed il confezionamento e la somma in contanti di circa 1500 euro nonché gli stessi documenti d’identità falsi che questa volta, però, gli hanno consentito di potersi registrare  presso le celle della casa circondariale Riminese, come disposto dal P.M. di turno a seguito della conclusione degli accertamenti della polizia giudiziaria.