Blocco Amazon. Vince il gigante americano: ”San Marino tolto dai paesi in cui è possibile spedire”

amazonLa ”guerra” al gigante americano che vende ”on line” e spedisce dalla Germania era iniziata con il sequestro lo scorso martedì, da parte dell’Ufficio Tributario, di 3 bancali che dovevano arrivare agli acquirenti, per lo più privati, sammarinesi.

Il motivo era per il fatto che Amazon, seppur sollecitata senza risposta, non faceva pagare la monofase agli acquirenti sammarinesi. Quindi chi acquistava lo faceva in esenzione sia di Iva che di imposta sulle importazioni sammarinese.

Una bella pacchia per i consumatori sammarinesi, che però ora è finita. Si perché per tutta risposta il gigante americano, sempre con la gentilezza che lo contraddistingue, ha pensato di rimborsare ai suoi clienti gli ordini che sono stati bloccati attraverso il riaccredito delle somme in carta di credito, di farsi rispedire dal corriere – dopo la fine del sequestro – la merce non recapitata e soprattutto di escludere San Marino tra i paesi in cui è possibile spedire.

San Marino, quindi, è entrato in una sorta di Black list di Amazon. Infatti già dalla giornata di ieri, facendo un ordine on line, non era possibile spuntare San Marino tra i paesi in cui Amazon spedisce, quindi i sammarinesi non potranno più effettuare l’ordine. L’unico ”rimedio” per un sammarinese che vorrebbe effettuare un acquisto di materiale su Amazon rimane quello di farselo spedire ad un amico in Italia, pagandoci l’Iva.

Quindi San Marino, alla fine, ha perso la ”guerra” con il gigante dell’e-commerce.

Ma la colpa non può essere imputabile, certamente, all’Ufficio Tributario e ne tantomeno alla Direttrice Dott.ssa Valli, la quale ha disposto il sequestro della merce applicando in maniera giusta la legge sull’importazione di beni a San Marino. Aveva cercato dei contatti, ripetutamente, con Amazon e quest’ultima non si era mai degnata di rispondere. Era una questione da risolvere, ed Amazon ha risolto nel modo più infausto ed ingiusto per i cittadini sammarinesi, escludendoli.

Forse, a ben guardare, anche Amazon non poteva fare altrimenti, in quanto la monofase per questa tipologia di prodotti non è applicabile. Infatti l’imposta sulle importazioni sammarinesi, detta monofase, non è rimborsabile per i privati qualora l’oggetto acquistato sia restituito ad Amazon, il quale può essere rimandato indietro entro i soliti 30 giorni e 90 giorni sotto il periodo natalizio. Infatti in caso di restituzione la monofase sarebbe andata persa, e questo non è molto corretto. Lo Stato avrebbe incassato in maniera impropria un tributo.

Ma quello che più conta per i sammarinesi, soprattutto sotto il periodo natalizio, era fare acquisti su Amazon, cosa che non gli sarà più permessa.

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