
La Banca d’Italia, in un documento consegnato alla magistratura pugliese, ha segnalato irregolarità e carenze rispetto alle disposizioni di contrasto al riciclaggio e contro l’usura. In particolare, sarebbero stati riscontrati la mancata verifica e registrazione della clientela da parte dell’intermediario finanziario, nonché l’utilizzo di nominativi di comodo. Sotto il profilo della trasparenza è stata rilevata la mancata comunicazione del limite di disponibilità del credito. Palazzo Koch, in una nota successiva, ha precisato che si tratta di “un atto dovuto” limitato all’espansione verso nuovi clienti. Nel settembre scorso, la Banca d’Italia aveva bloccato l’emissione di carte di credito anche da parte del Diners Club Italia; del provvedimento si è appreso solo ieri dalla pubblicazione del bollettino di vigilanza di Via Nazionale.
Il divieto cautelare di emissione di carte di credito, si legge nella nota, “potrà essere rimosso solo quando siano state definitivamente sanate le irregolarità e le violazioni rilevate”. In una nota, American Express Italia ha confermato il blocco delle nuove emissioni e ha reso noto che è in corso “un aggiornamento di sistemi informativi e procedure per aderire ancora più strettamente alla normativa”.
Soddisfazione è stata espressa da Adusbef, che ha inviato all’Antitrust una richiesta per sollecitare il blocco delle carte di credito emesse anche da tutte le altre società. “C’è un pericolo serio e tangibile per i consumatori e utenti di tutte le altre carte di credito ai sensi del codice del consumo”, ha detto Elio Lannutti, presidente del’associazione di consumatori.
Bankitalia giudica “di particolare gravità” le violazioni riscontrare sulle leggi contro riciclaggio e usura perché “configurano violazioni di norme di legge di carattere imperativo volte ad assicurare essenziali presidi di correttezza nell’interesse della clientela e di integrità del sistema finanziario da possibili coinvolgimenti di attività illecite”. Dalla verifica della Banca d’Italia risulta in particolare che “per quanto riguarda le carte revolving (al centro dell’inchiesta di Trani) l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale”.
Sull’antiriciclaggio, invece, “sono state riscontrate diffuse e rilevanti anomalie” e inosservanze in particolare per quanto riguarda gli obbligi di raccolta delle dichiarazioni sul “titolare effettivo” e per irregolarità sull’identificazione dei clienti operanti con banche insediate in alcuni Paesi “esteri” come la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano. Ulteriori critiche riguardano le “non acquisite copie dei documenti di riconoscimento degli utilizzatori di carte supplementari o aziendali”.
fonte Repubblica.it
Proprio per il numero e la consistenza delle irregolarità, la Banca d’Italia, oltre alla misura cautelare di sospensione delle nuove carte, ha chiesto un preciso piano di intervento per correggere le anomalie e rafforzare i presidi di trasparenza.