Boldrini dal 1° luglio 2022 direttore del Corriere di Romagna. Fu licenziato da Gedi

Paolo Boldrini

Firma dal primo luglio come direttore del Corriere Romagna, Paolo Boldrini, già direttore della Gazzetta di Mantova, licenziato in tronco il 13 gennaio 2021 dalla Gedi di John Elkann, dopo 8 anni e due mesi di direzione e dove era entrato nel 1987.

Sono stati diciassette mesi non facili per Boldrini, questi ultimi. Dopo aver trascorso di punto in bianco tre mesi a casa senza lavorare, poi altri tre come redattore ordinario alla Provincia di Cremona, dallo scorso agosto è diventato vicecaporedattore all’ufficio centrale del Tirreno di Livorno, passato dalla Gedi alla Sae.

Sessantuno anni il prossimo novembre, Paolo Boldrini ha percorso tutti i gradini della professione e può vantare un medagliere ricco d’attestati, eppure Gedi l’ha mandato a casa dalla sera alla mattina senza preavviso, nè spiegazione. Se non il fatto che dopo la cessione delle quattro testate locali ex Finegil (Il Tirreno, le Gazzette di Modena e Reggio Emilia, La Nuova Ferrara) nel gruppo che controlla la Repubblica s’era registrato un esubero di direttori e per questo motivo l’organico “andava ridimensionato”.

Il Corriere Romagna ha sede a Rimini, dove nel 1993 è stato fondato sulle ceneri della Gazzetta di Rimini dall’imprenditore anconetano Edoardo Longarini e nel 2006 rilevato per il 49% dal Gruppo Editoriale L’Espresso, con un’opzione da confermare entro tre anni per il restante 51%. Attualmente è di proprietà della Cooperativa editoriale giornali associati ed esce in tre edizioni: Rimini e San Marino, Forlì-Cesena, Ravenna-Faenza-Lugo-Imola. Il presidente della Cooperativa è Luca Pavarotti, il giornale ha una tiratura di 13 mila copie.

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