Cronaca. Bologna, assolti tre uomini dall’accusa di violenze sessuali: cadono le ipotesi accusatorie dopo un’odissea processuale lunga sette anni

Si chiude con un verdetto di assoluzione il lungo caso giudiziario che aveva scosso Sant’Agata Bolognese. Dopo sette anni di indagini, dibattimenti e ricorsi, la Corte d’Appello di Bologna ha assolto tre imputati – Antonio Speranza, Alessandro Olivieri e Camberk Citak – dall’accusa di violenza sessuale.

La vicenda era emersa nel 2019 con due arresti eseguiti dai carabinieri di San Giovanni in Persiceto. Secondo le ipotesi accusatorie, gli uomini avrebbero adescato alcune donne attraverso i social network, approfittando di difficoltà familiari o di desiderio di evasione, per poi ricattarle e abusarne. I fatti si sarebbero protratti per circa quattro anni.

In primo e in secondo grado erano arrivate condanne pesanti: oltre sette anni per Speranza, sei anni e mezzo per Olivieri e più di quattro anni per Citak. La Cassazione, nel maggio 2024, aveva però annullato alcune imputazioni: per Speranza era caduto un capo per tardività della querela, mentre per tutti e tre era stato disposto un nuovo processo di appello su episodi di presunta violenza.

Nell’appello bis, la Corte ha ribaltato le sentenze precedenti, cancellando completamente le accuse di abusi sessuali a carico degli imputati. Ora, con le assoluzioni, si apre un nuovo fronte: i tre potrebbero infatti valutare azioni legali per calunnia nei confronti delle donne che li avevano accusati.

Un procedimento che, da sospetti e arresti iniziali, ha attraversato anni di processi fino a giungere oggi a una conclusione definitiva, lasciando dietro di sé un lungo strascico giudiziario e umano.