Bologna. Biblioteca, riapertura incerta «Sì a soluzione-tampone»

Non si sa quando la biblioteca di via Zamboni 36 riaprirà, né se avrà i tornelli o no. Il rettore Francesco Ubertini ha scelto di rompere il silenzio sui fatti degli scorsi giorni in Consiglio studentesco, che si è riunito ieri (oggi tocca invece al Senato accademico). Un’occasione di confronto che gli studenti non si sono lasciati sfuggire: subito, sono entrati nel vivo della questione. Per prima cosa, hanno chiesto un chiarimento sull’intervento della polizia. «Il rettore è stato molto disponibile nei nostri confronti – riferisce la presidente del Consiglio degli studenti, Fabiana Maraffa –. Alla richiesta di chiarimenti sulla sua posizione riguardo l’intervento della celere nella biblioteca del 36, si è assunto la completa responsabilità della chiamata alla polizia, anche se non ha commentato le modalità dell’operato delle forze dell’ordine, non gli compete».

E quando riaprirà la biblioteca? «Non lo sappiamo – conferma Maraffa –; Ubertini ha spiegato che i danni sono molti, sia al patrimonio della biblioteca sia alla struttura. Il rettore ha annunciato però che nel frattempo si cercherà uno spazio alternativo da mettere a disposizione degli studenti». I rappresentanti del Consiglio, poi, hanno voluto chiarire la loro posizione rispetto a Cua: «Nonostante il collettivo sostenga di rappresentare gli studenti, non è così – ribadisce ancora una volta la presidente –. Non condividiamo il modo con cui portano avanti le loro proteste».
A favore di Cua si è pronunciata solo l’associazione Link – Studenti indipendenti; la stessa che ha chiesto al Consiglio di votare a favore o contro i tornelli: «A parte i rappresentanti di Link, che hanno votato contro, tutto il Consiglio ha deliberato di non volere prendere posizione – sottolinea Maraffa –: crediamo che quello che è successo non si possa appiattire sul sì o no agli accessi controllati. Il rettore non si è espresso, ma crediamo approvi la nostra decisione di non schierarci».

Una scelta presa per un motivo ben preciso: «Vogliamo essere promotori di una soluzione al conflitto, e non aggiungere ulteriore tensione», precisa. Non si sa ancora quale sarà, nei fatti, questa soluzione; per il momento, il rettore Ubertini si è reso disponibile a coinvolgere maggiormente il Consiglio nella programmazione delle iniziative e dei progetti della zona universitaria, per cercare di trovare assieme una risposta ai suoi problemi. Il Resto del Carlino