Una donna di 71 anni è ricoverata in gravissime condizioni e in prognosi riservata al Maggiore, per meningite. La donna è arrivata due giorni fa al pronto soccorso dell’ospedale perché si sentiva poco bene, sottoposta a tutti gli esami del caso le è stata diagnosticato la sepsi da meningococco e ora è ricoverata nel reparto di Rianimazione del Maggiore.
Il caso di meningite è stato subito «segnalato nel pomeriggio di ieri (martedì; ndr), dall’ospedale al dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Bologna», informa l’Azienda sanitaria bolognese attraverso una nota. Segnalazione che è servita per dar vita prontamente a un piano per la profilassi ed evitare altre infezioni, avviando le misure di prevenzione previste in questi casi. Già dalla serata dell’arrivo al Maggiore della settantunenne, quindi, gli operatori del dipartimento di sanità pubblica hanno rintracciato i parenti e tutti coloro che hanno avuto a che fare nei giorni scorsi con la settantunenne.
Circa a quaranta persone hanno eseguito un trattamento antibiotico specifico per il meningococco.
Le stesse procedure, inoltre, sono state eseguite anche nei confronti del personale ospedaliero entrato in contatto con la donna. «Il meningococco – conclude l’Azienda Usl di Bologna – è un batterio che si localizza generalmente a livello della gola, senza determinare alcun tipo di disturbo e molto raramente, in individui che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, causa malattie importanti come la meningite o la setticemia».
Proprio contro la meningite da meningococco, a gennaio, l’Azienda Usl, per andare incontro alle numerose richieste, aveva messo a disposizione, per bambini e ragazzi minorenni, circa duemila dosi aggiuntive di vaccino, 750 delle quali per la prima dose e per le successive, sino a un massimo di quattro in relazione all’età del minore. Quello della settantunenne, in ogni caso, resta la prima diagnosi da meningite dall’inizio dell’anno. Il Resto del Carlino