FURTI e rapine in crescita, percezione di sicurezza che si muove con una ‘forza’ uguale e contraria. L’indagine di Confcommercio e Gfk Eurisko, presentata nella giornata di mobilitazione per la legalità, è un’istantanea dell’emergenza. Ecco il risultato, in sintesi: gli imprenditori emiliano-romagnoli si sentono sempre più in pericolo. Conclusione che trova riscontro nei dati, perché i livelli di sicurezza – rispetto allo scorso anno – sono peggiorati per il 35% degli intervistati. Ovvero, più di un commerciante su tre. E una media che è superiore a quella nazionale (32%). Altro dato preoccupante: il 10% degli aziende del terziario ha dovuto fare i conti in maniera diretta o indiretta con la criminalità. In soldoni, un esercente su dieci ha subìto un furto o una rapina. E c’è poco da esultare se stavolta la media nazionale (16%) è più alta.
Secondo l’indagine di Confcommercio, in regione si percepisce un aumento di furti (65%), dell’abusivismo (52%) e delle rapine (46%). Tanto che l’83% dei commercianti emiliano-romagnoli si è attivato per proteggersi (contro il 76% a livello nazionale): il 51% ha installato telecamere o impianti di allarme, il 48% ha assicurato l’attività, il 27% ha denunciato episodi criminali e il 20% si è deciso ad assumere la vigilanza privata. Anche in Emilia Romagna è alta la richiesta di protezione sul territorio da parte delle forze dell’ordine: la invoca il 63% delle imprese, mentre il 70% si sentirebbe più sicuro «se ci fosse certezza della pena». E ancora, gli imprenditori ritengono inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali e la maggior parte degli intervistati (66%) sarebbe favorevole ad un inasprimento delle pene.
L’INDAGINE ha rilevato anche una presenza più accentuata di alcune problematiche territoriali: la presenza di venditori abusivi (59%), di nomadi (65%), ma anche di negozi sfitti (47%) e di edifici abbandonati (26%) che, insieme alle occupazioni abusive (16%), rappresentano elementi di criticità aggiuntiva. «Iniziative come la giornata di mobilitazione ‘Legalità, mi piace!’ – spiega Ugo Margini, presidente di Confcommercio Emilia Romagna – devono servire a far comprendere all’opinione pubblica l’impatto devastante che l’abusivismo provoca sulle imprese del terziario, e ad affermare con forza la cultura della legalità e del diritto, contro quei i fenomeni di abusivismo e di microcriminalità che si vanno diffondendo». Per Margini, «è importante continuare a lavorare sulla strada della massima collaborazione tra imprese, istituzioni e forze dell’ordine, per scardinare i fenomeni di illegalità e criminalità e tutelare le oltre 250mila attività del terziario che operano in Emilia Romagna». Già, perché i commercianti si sentono sempre meno al sicuro.
Resto del Carlino