Arresto convalidato, ma in attesa del processo il 26enne gambiano resterà un uomo libero. Eccola qui la decisione presa ieri mattina dal giudice dopo che, sabato scorso, i poliziotti di quartiere avevano arrestato lo straniero in Montagnola per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La procura aveva chiesto la custodia in carcere, visti i precedenti specifici del gambiano, ma il giudice non ha disposto alcunché in attesa dell’udienza di merito che si terrà martedì 28. «Il giudice ha evidentemente ritenuto l’arresto un deterrente sufficiente – commenta il difensore di fiducia del 26enne, l’avvocato Mimma Barbarello –. Il mio cliente ha già confessato l’uso personale dello stupefacente rinvenuto e l’ipotesi di reato è stata riqualificata ai sensi del quinto comma (lieve entità, ndr)». Il gambiano, riferisce il legale, «è un richiedente asilo che deve ancora essere convocato dalla commissione e, al momento, non può quindi lavorare. Si tratta comunque di una persona seguita dalle associazioni – assicura Barbarello – ed è inserita in un dormitorio, nell’ambito del piano freddo».
Insomma, per il legale nessun pericolo di fuga del cliente che dal suo arrivo in Italia ha rimediato una condanna per droga passata in giudicato, mentre altri procedimenti si devono ancora definire. L’arresto di sabato arrivava al termine (appena dieci giorni dopo), infatti, di un divieto di dimora deciso dal giudice sempre per gli stessi reati. Sabato mattina una pattuglia di poliziotti di quartiere in giro per il parco aveva notato due stranieri, uno a piedi e l’altro in bicicletta, e aveva deciso di controllarli. Mentre il giovane a piedi era risultato pulito, l’altro era stato inseguito e bloccato fra le bancarelle della Piazzola, in piazza VIII agosto. Poco prima aveva gettato via un sacchetto sospetto, poi recuperato dagli agenti: un calzino al cui interno c’erano 10 involucri di cellophane, per un totale inizialmente quantificato di 98 grammi di marijuana. A ruota erano scattate le manette. Il Resto del Carlino