L’Ateneo di Bologna valuterà nei prossimi giorni se intervenire o meno per mettere fine alla nuova occupazione del collettivo Cua, che si è appropriato di un’aula a Giurisprudenza, in via Zamboni 22. Al momento, il rettore Francesco Ubertini tiene monitorata la situazione. «Ieri sera mi hanno detto che a una certa ora è stato chiuso regolarmente – commenta Ubertini – e ci sono colleghi di Giurisprudenza che si sono attivati per far ragionare queste persone. Per cui, nei prossimi giorni valuteremo». Il rettore stigmatizza il nuovo blitz del Cua. «Il fatto di occupare dei luoghi a fronte delle disponibilità dell’Ateneo, si commenta da solo – afferma Ubertini – non lo trovo né originale, perché non lo è assolutamente, né se ne coglie il significato fino in fondo».
Il riferimento è all’apertura della nuova sala studio in via Belmeloro, annunciata ieri. «L’avremmo fatto comunque, ma abbiamo accelerato i tempi – spiega il rettore – è una sala studio di 400 metri quadrati, quindi è equivalente a quella che avevamo nella Biblioteca di discipline umanistiche».
L’Ateneo ha anche fatto «una ricognizione e nelle altre biblioteche della zona ci sono in media 50 posti disponibili». Inoltre, ricorda Ubertini, «abbiamo riattivato il prestito» che era stato sospeso con la chiusura del 36, dopo gli scontri di un mese fa tra collettivi e Forze dell’ordine. «Quindi abbiamo trovato una soluzione sotto tutti i punti di vista in tempi davvero rapidi», rivendica il rettore. Detto questo, «andiamo avanti nella sistemazione per la riapertura» della biblioteca di via Zamboni 36. Il Resto del Carlino