Bologna. Via Petroni, gli osti: “Il degrado non è colpa nostra”

Collaborare per risolvere i problemi di via Petroni. È quello che hanno intenzione di fare i commercianti della strada che oggi hanno presentato le azioni che stanno mettendo in campo per migliorare la situazione di via Petroni, chiedendo contestualmente al Comune alcuni interventi di supporto.

‘I problemi in questa strada sono lo spaccio e gli abusivi – spiega Massimiliano Bolelli, del Balanzone -. Noi ci siamo già adeguati tenendo più basso il volume della musica, a non vendere più bottiglie di vetro e a tenere pulita la strada, ma il Comune deve fare la sua parte’. Tra le richieste degli osti c’è quella di ‘multare chi schiamazza in strada o consuma bevande in bottiglie di vetro – continua Bolelli -. Vorremmo anche che via Petroni venga pedonalizzata nel fine settimana, aprendo via Zamboni, e che ci sia un controllo costante delle forze dell’ordine’.

Sulla possibilità che il ristorante Alce Nero vada via da via Petroni a causa del degrado, gli osti sono molto critici. ‘Il problema non siamo noi che vendiamo i cicchetti – dice Rachid Daniane del Cafe Paris -, ma chi in questa strada spaccia e vende alcolici abusivamente. È contro di loro che bisogna agire il primo possibile. Mi dispiace che Alce Nero se la prenda con noi’.

Ancora più duro è Bolelli: ‘Via Petroni è la strada della movida e dobbiamo farcene una ragione – dice il titolare del Balanzone -. Alce Nero è un colosso, mentre noi siamo pesci piccoli. Sono lì da dieci anni e hanno sempre molti clienti. I problemi non li creiamo noi che vendiamo i cicchetti. Ammiro Alce Nero, ma non devono sparare su di noi in questo modo’. Bolelli, inoltre, conclude attaccando chi parla di degrado: ‘Si sta dimostrando da più parti un’ipocrisia insopportabile – conclude Bolelli -, perché si parla di degrado quando la via in realtà si anima solo nel weekend, quindi parlerei di aggregazione di ragazzi e non di degrado’.

In mattinata il sindaco Merola è intervenuto dicendo ad Alce Nero che “la diserzione non è ammessa. Forza e coraggio- è l’incitamento del primo cittadino- piazza Verdi è una piazza repubblicana di tutti, evitiamo di rassegnarci. Abbiamo presenti i loro problemi, non è che se stiamo zitti vuol dire che siamo disinteressati, però a volte agire in silenzio aiuta molto di più a raggiungere i risultati che declamarli continuamente. L’importante – sottolinea – è che Alce nero comprenda che stiamo lavorando, ma la cosa richiede tempo”. Il Resto del Carlino