Bologna, rissa al carcere minorile: quattro agenti feriti

Quattro uniformi finite al pronto soccorso, prognosi fra tre e sei giorni: è l’esito della rissa scoppiata lunedì sera, all’interno dell’Istituto penale per minorenni di Bologna. L’intervento per dividere i giovani coinvolti è costato caro alla Polizia penitenziaria, costretta a ricorrere alle cure mediche dopo i tafferugli serali.

Secondo la Uilpa Polizia Penitenziaria, l’innesco va ricercato nel sequestro di 18 grammi di hashish effettuato nei giorni scorsi durante i colloqui: un episodio che, per il sindacato, fotografa il clima teso in cui il personale opera quotidianamente. Dal racconto del segretario nazionale Domenico Maldarizzi emerge un quadro che va oltre il singolo caso: sovraffollamento, organici insufficienti e strutture inadeguate mettono in difficoltà il reparto e, più in generale, l’intero sistema.

Sul fronte locale pesa un’ulteriore incognita: il trasferimento imminente di una decina di agenti dal carcere del Pratello, scelta che — nelle valutazioni del sindacato — rischia di rendere i turni “massacranti” per chi resta in servizio. Il nodo, però, è nazionale: per colmare il fabbisogno delle carceri mancano circa 20mila agenti, mentre i detenuti superano i posti disponibili di circa 16mila unità.

Da qui la richiesta indirizzata al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Governo: misure urgenti per ridurre la densità detentiva e rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria. Per il sindacato, l’episodio di ieri non è un’anomalia, ma il segnale di un equilibrio che si va incrinando.