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  • Bologna. Tre ore di lunga marcia dei collettivi. Fumogeni, slogan e traffico bloccato

    Una lunga marcia. Un corteo di quasi tre ore partito da piazza Verdi e terminato in via Zamboni 36, con lo striscione ‘Ubertini ci hai scocciato’ (riferimento indiretto al questore Ignazio Coccia) affisso come monito davanti al portone chiuso della biblioteca di Lettere. È questa l’azione degli oltre settecento attivisti dei collettivi, tra cui in maggioranza quelli di Cua e Lubo, per continuare la protesta contro l’installazione dei tornelli nella biblioteca di via Zamboni 36 e l’intervento della polizia della scorsa settimana, richiesto dal rettore Francesco Ubertini, per liberare lo spazio dopo che gli attivisti avevano proclamato autogestione.

    Gli antagonisti, partiti poco prima delle 16,30 da piazza Verdi, hanno fatto una prima tappa davanti al 36: «Vogliamo che la biblioteca riapra subito», ha detto Luca del Cua. Dopo aver acceso qualche fumogeno a favore di fotografi e telecamere, gli attivisti si sono diretti su via Irnerio bloccando il traffico, per poi spostarsi su viale Masini direzione stazione. La polizia, durante tutto il corteo, ha osservato a distanza gli attivisti, per non esasperare gli animi ed evitare ulteriori scontri. Solo quando gli antagonisti sono arrivati davanti alla stazione si sono intravisti in lontananza i poliziotti in tenuta antisommossa, pronti a intervenire in caso di un blitz dei collettivi. Tutto, invece, è filato liscio.
    Tra gli attivisti, inoltre, c’era anche il leader del Tpo Gianmarco De Pieri, che sul suo profilo Facebook ha chiesto che «si riapra il 36 senza tornelli, si lasci tutto lo spazio necessario agli studenti e alle studentesse».

    Gli antagonisti, poi, dopo un lungo giro, sono tornati su via Irnerio. Qui i collettivi hanno deciso di paralizzare il traffico dei viali fermandosi prima all’incrocio tra via Zamboni e porta San Donato e poi tra via San Vitale e via Massarenti, ribadendo di non volere «tornelli in nessuna biblioteca. Fermeremo qualunque installazione di questo tipo in via Zamboni 34 e 38». Finito di bloccare il traffico, il gruppo si è poi spostato sotto le Torri – lanciando anche slogan contro il Comune («Se non ve ne andate voi, vi cacciamo noi a calci in c…») quando il corteo ha imboccato via Indipendenza, sfiorando Palazzo D’Accursio – per poi imboccare via Augusto Righi e tornare in zona universitaria.

    In via delle Moline un’auto della Municipale è rimasta bloccata perché il fittone che impedisce l’accesso alla strada è rimasto alzato. Gli antagonisti, allora, in perfetto ordine, hanno superato l’auto dei vigili e sono tornati in via Zamboni per concludere il corteo davanti al 36. Un gruppo di antagonisti ha iniziato a sbattere le mani sul portone della biblioteca chiedendone la riapertura, «altrimenti l’apriremo noi prima o poi». Poi è stato affisso sulla porta lo striscione che fino a poco prima era in testa al corteo. Il Resto del Carlino