Movimentato arresto l’altra sera da parte dei carabinieri della stazione di Anzola che sono stati offesi e aggrediti dai parenti del pregiudicato che dovevamo arrestare. Ma veniamo ai fatti. I militari dell’Arma dovevano procedere a un’ordinanza di carcerazione ai danni di L. B. N. , 43 anni, tunisino, agli arresti domiciliari, per reati legati alla droga. L’uomo, due anni fa, era infatti stato arrestato dagli agenti della questura di Bologna per spaccio di droga e l’Autorità giudiziaria aveva disposto gli arresti domiciliari per un totale di pena di tre anni. Arresti domiciliari che tuttavia lo straniero, secondo quanto si è potuto apprendere, non rispettava.
Una volta nell’appartamento, di proprietà del Comune di Anzola, i militari dell’Arma hanno notificato il provvedimento al tunisino che è andato in escandescenza perché non voleva tornare in carcere. E dalla sua parte si sono subito schierati i parenti del magrebino ovvero la moglie, il patrigno e una ragazza di 20 anni figlia della moglie. Ma non solo perché L. B. N. ha afferrato un coltello seghettato da cucina puntandoselo al collo e minacciando di ferirsi se fosse stato portato alla Dozza.
I carabinieri allora hanno pazientemente iniziato un’opera di convincimento che tuttavia non ha dato l’esisto sperato. Perché gli animi si sono riscaldati e i parenti si sono schierati dalla parte del congiunto. Poi, grazie a una azione fulminea, un carabiniere è riuscito a strappare dalle mani il coltello al tunisino per evitare che si potesse ferire anche gravemente. Nel mentre i parenti hanno però reagito offendendo gli Uomini della Benemerita e tentando di impedire l’arresto. Ne è nata una specie di colluttazione e alla fine i carabinieri hanno avuto la meglio riuscendo ad arrestare il tunisino.
E’ stata chiamata un ambulanza del 118 e i sanitari hanno caricato L. B. N. e quindi lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna (l’ambulanza era scortata da una macchina dei carabinieri) per controllare il suo stato di salute. E dopo i controlli medici del caso l’uomo è stato portato alla Dozza. Mentre i parenti dello straniero sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale così come lo stesso tunisino. Il Resto del Carlino