Bolzano. Stuprata mentre torna a casa da scuola: ricercati due nigeriani

La ragazzina, una 15enne di Bolzano, non è riuscita a divincolarsi e a fuggire e le due belve hanno abusato a lungo di lei e poi si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. Ora, però, come ha spiegato il Corriere del Veneto, la polizia è riuscita a isolare il dna degli aggressori e si è messa sulle tracce di due ventenni nigeriani che vivono sotto i ponti della città.

L’emergenza sicurezza a Bolzano è sempre più allarmante. Lo stupro della ragazzina risale a lunedì scorso, ma non è il primo che viene consumato lungo il Talvera. Il precedente vede un’altra belva nigeriana approfittarsi delle passanti. Fortunatatamente lo hanno arrestato per tempo, prima che come temeva gli inquirenti “potesse diventare uno stupratore seriale”. Il 6 agosto del 2017, a ponte Roma, aveva trascinato una ragazzina in un cespuglio e, puntandole un coltello alla gola, l’aveva stuprata e poi abbandonata a terra. Due giorni dopo aveva aggredito una signora che, mettendosi a urlare a più non posso, era riuscita a evitare il peggio. Grazie alle descrizioni fornite dalle due donne, l’immigrato è stato consegnato alla giustizia e ora dovrà scontare dodici anni di carcere. Il giudice Walter Pelino ha anche stabilito che, una volta scontata la pena, il giovane dovrà venire espulso dal territorio nazionale.

È sempre lungo il fiume che scorre per Bolzano che lunedì si è consumata l’ennesima violenza. Anche in questo caso le belve sono straniere, due nigeriani. Hanno bloccato la ragazzina mentre stava rientrando da scuola. Prima la hanno attaccata verbalmente, poi hanno iniziato a metterle le mani addosso. Come già era successo nel 2017, anche le due belve hanno spinto la 15enne tra i cespugli, le hanno strappato i vestiti di dosso e l’hanno stuprata entrambi, prima uno e poi l’altro. Quindi, come riporta il Corriere del Veneto, l’hanno abbandonata per terra “quasi incosciente”. Sono stati alcuni passsanti a soccorrerla quando l’hanno vista che si trascinava lungo il sentiero in cerca di aiuto.

Portata in Questura, gli agenti hanno subito cercato di ricostruire l’accaduto per mettersi immediatamente sulle tracce dei due immigrati. Sul corpo della studentessa sono riusciti a trovare alcune tracce di dne e, grazie alla sua testimonianza sono stati in grado di risalire a due senzatetto di 22 e 27 anni che vivono sotto i ponti di Bolzano. Ora è partita la caccia alle belve, con la speranza dui riuscire ad arrestarli prima che questi possano far del male a qualche altra donna.