
Tra le grandi città: Torino, Genova e Milano registrano gli incrementi maggiori nelle compravendite delle abitazioni con crescite del 37,2%, 27,8% e 26%. I dati sono contenuti nella Nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata subito dopo le anticipazioni di Orlandi. Le compravendite di abitazioni nei tre mesi sono state 115.135, in aumento del 20,6% su anno. Tra le città: Torino, +37%, Genova +27,8%, Milano +26%, Napoli +22%, Firenze +21,7% e Bologna +19,3%, Roma +12,5%, Palermo +5,5%. Il comparto commerciale sale del 14,5% e quello produttivo del 7%, mentre il terziario dell’1,3%. Quest’ultimo settore risente dei cali registrati al centro (-1,1%) e al sud (-4,5%), mentre al nord le compravendite di uffici recuperano il 4,5%.
Intanto a seguito della precisazione iniziale è bene far notare che Agenzia Entrate calcola per l’appunto le transazioni, e cioè le vendite e gli acquisti, di conseguenza sottolineare un movimento non significa una ripresa. Ripresa è quando parte il settore edilizio con l costruzione di nuove case per aumento di richiesta.
Detto questo, secondo Crif a maggio rallenta la crescita della domanda di credito delle famiglie: +3,4% i mutui. Questo è sufficiente per far capire che tutto il mercato immobiliare è semplicemente sostituzione di grandi case con case più piccole, speculazione di persone che tolgono liquidità dall’insicuro settore bancario facendo affari causa i bassi prezzi(se ne pentiranno a breve) e solo una minima parte registrano compravendite più numerose per case di ampio taglio, grazie alla discesa delle quotazioni registrate negli ultimi anni che ha reso più conveniente l’acquisto o lo spostamento in abitazioni più ampie.
In conclusione, oltre la notizia in cronaca il dato è pura propaganda neanche troppo ben confezionata. Agenzia Entrate dichiara che è frutto delle agevolazioni la crescita di un mercato che non è un mercato, ma solo una partita di giro.
Chi acquista con le agevolazioni prima casa un immobile ristrutturato da un’impresa ha diritto sia alla detrazione del 50% sia alla detrazione per ristrutturazione.
La legge di stabilità 2016 ha inoltre prorogato la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Per questi acquisti sono detraibili le spese documentate e sostenute dal 6 giugno2013 al 31 dicembre 2016.
A prescindere dalla somma spesa per i lavori di ristrutturazione, la detrazione vacalcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
queste sarebbero le agevolazioni che hanno spinto alla crescita di transazioni immobiliari, lasciamo a chi sa usare una calcolatrice la valutazione dell’agevolazione.
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