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“Il consiglio Affari Esteri inizierà a parlare di Cina, per ricalibrare la nostra posizione, probabilmente in vista del Consiglio Europeo di giugno. Come procediamo alla ricalibrazione? Dobbiamo continuare a discutere perché si tratta di una delle più importanti questioni di politica estera”. Lo ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al consiglio Affari Esteri, precisando che “ci sarà una forte presa di posizione per chiedere un chiarimento alle parole dell’ambasciatore cinese” in Francia, Lu Shaye.
Da parte sua Jan Lipavskì, ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, arrivando al consiglio Affari Esteri in Lussemburgo, ha detto che l’atteggiamento del diplomatico cinese “è totalmente inaccettabile, denunciamo queste parole, è una dichiarazione sorprendente da parte di ogni Stato che dovrebbero capire come sono condotte le relazioni internazionali, ci aspettiamo che il caso venga chiarito”.
In un’intervista televisiva a Parigi, Lu Shaye ha detto che la sovranità dell’Ucraina non è pienamente definita, in quanto Paese dell’ex Unione Sovietica. “Nel diritto internazionale, anche questi Paesi dell’ex Unione Sovietica non hanno lo status effettivo perché non esiste un accordo internazionale per materializzare il loro status di Paese sovrano”.
Lo stesso Borrell ha definito ieri “inaccettabili” le affermazioni del diplomatico di Pechino, aggiungendo che Bruxelles “può solo supporre che queste dichiarazioni non rappresentino la politica ufficiale della Cina”. I governi di Lituania, Lettonia ed Estonia hanno convocato per oggi gli ambasciatori cinesi di stanza nei rispettivi paesi per chiarimenti dopo che le dichiarazioni rilasciate ieri dell’ambasciatore cinese a Parigi.
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