Borsa: effetto gas, Milano in forte calo

Borse europee in affanno dopo la decisione della Russia di tenere chiuso il Nord Stream. Francoforte e Milano cedono il 2,8%, davanti a Parigi (-1,9%) e Londra (-1,7%), con i listini di Italia e Germania in testa ai ribassi a causa della loro forte dipendenza dal gas russo. Mentre il prezzo del gas schizza a 264 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam (+23%), l’euro cerca di tenere quota 0,99 con il dollaro (con cui scambia ora a 0,991) dopo essere scivolato a 0,98 per la prima volta da vent’anni. Si allarga di 8 punti base a quota 238 lo spread Btp-Bund, con il rendimento del decennale italiano sale di 12 punti base al 3,937%, in un contesto di vendite generalizzate sui bond dell’Eurozona. Corre il prezzo del petrolio, con il wti in rialzo del 2,5% a 89 dollari al barile e il brent del 2,7% a 95,55 dollari in vista dell’atteso taglio alla produzione da parte dei Paesi dell’Opec+, intenzionati a mantenere alti i prezzi dell’oro nero.

L’euro riagguanta quota 0,99 sul dollaro, dopo aver ritoccato i minimi dal 2002 a 0,98: la moneta unica scambia ora col biglietto verde a 0,991

Frena un po’ la sua corsa il prezzo del gas ad Amsterdam, dopo aver toccato un massimo di 290 euro al megawattora in avvio di seduta. I future Ttf avanzano del 22% a 262 euro al megawattora in scia alla decisione della Russia di chiudere il Nord Stream.

Le scorte di gas dell’Unione Europea sono salite nel corso dell’ultima settimana all’81,55% della capacità di stoccaggio. I dati del Gie (Gas Infrastructure Europe) indicano, alla data di sabato scorso, un riempimento dell’85,55% degli stoccaggi in Germania e dell’83,74% di quelli in Italia.

Prezzo del petrolio in netto aumento in avvio di settimana in attesa della riunione dell’Opec+ che potrebbe decidere per un taglio della produzione e dopo la presa di posizione del G7 su un price cap al petrolio russo. Il greggio Wti passa di mano a 88,53 dollari al barile con un aumento dell’1,91%; il Brent sale del 2,13% a 95 dollari al barile.

La caduta dell’euro segue l’annuncio di Mosca, prima del weekend, sul taglio delle forniture di gas alla Germania e all’Europa attraverso Nord Stream 1. La lenta caduta dell’euro sul dollaro continua dall’inizio dell’anno, zavorrata dall’incertezza economica innescata dopo l’invasione russa in Ucraina. 

Prevale il segno rosso sulle Borse asiatiche, che scontano gli effetti della crisi energetica e sono appesantite dalla possibile limitazione, oggetto di valutazione da parte dell’amministrazione americana, degli investimenti Usa nelle società tecnologiche cinesi. Tokyo ha perso lo 0,1%, Seul lo 0,2% mentre Sydney ha chiuso in rialzo dello 0,3%. Soffre invece Hong Kong, in calo dell’1,3%, mentre Shanghai arretra dello 0,1% e Shenzhen dello 0,7%. In forte ribasso i future sull’Europa, che paga l’impennata del prezzo del gas (+23,4% a 275 euro) scatenata dalla prolungata chiusura del Nord Stream: quelli su Francoforte cedono il 2,9%, quelli su Milano il 2,5% e quelli su Londra il 2,2%. L’euro intanto ritocca i minimi da vent’anni sul dollaro, scendendo sotto quota 0,99. In una giornata che vedrà la chiusura di Wall Street per il Labour Day gli occhi degli investitori sono puntati anche sulla riunione dell’Opec+, che potrebbe decidere di tagliare la produzione di petrolio (il wti sale del 2,1% a 88,7 dollari) allo scopo di sostenere i prezzi.


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