Borsa: Europa ko con Credit Suisse, in fumo 355 miliardi

Ancora una seduta da dimenticare per il Ftse Mib, messo al tappeto – così come il resto delle Borse europee – dal tracollo di Credit Suisse. Ad incidere l’indisponibilità degli azionisti sauditi ad una nuova iniezione di liquidità in caso di ulteriori richieste. L’indice delle blue chip, su cui il comparto bancario ha un certo peso, lascia su terreno in chiusura il 4,61% a 25.565 punti bruciando oltre 27 miliardi in termini di capitalizzazione.

Mercoledì da profondo rosso per le Borse europee travolte dal tracollo di Credit Suisse che perde l’appoggio degli azionisti sauditi in caso di nuove richieste di liquidità. Dopo il tracollo di inizio settimana a causa del collasso della californiana Svb i listini del Vecchio Continente mandano in fumo 355 miliardi in termini di capitalizzazione. Tra i singoli listini Francoforte perde il 3,27% (Dax 14.735 punti), Londra il 3,83% (Ftse 100 7.344 punti), Parigi il 3,58% (Cac 40 a 6.885 punti).

Bce: gli analisti tagliano le stime, rialzo solo di 25 punti
La Bce alzerà i tassi soltanto di 25 punti base nella riunione di domani, e non di 50 come previsto. E’ l’ultima stima degli analisti di Bloomberg Economics, che hanno cambiato la loro precedente previsione da 50 punti dopo la tempesta sulle Borse innescata dal crollo del titolo di Credit Suisse. Già da ieri alcuni analisti, tra cui quelli di Deutsche Bank, avevano cominciato a tagliare le stime sui rialzi dei tassi.

Tonfo del petrolio a New York, dove le quotazioni crollano del 6,9% a 66,42 dollari al barile. Il calo è il maggiore da sei mesi.

“Stiamo monitorando la situazione, l’impatto sull’Ue sembra contenuto ma dovremmo riflettere sulle lezioni da imparare per il settore bancario europeo”, ha detto la commissaria Ue per i Servizi Finanziari Mairead Mcguinness intervenendo all’Eurocamera sugli effetti del crac della Silicon Valley Bank. “Assieme alle autorità di vigilanza stiamo monitorando gli sviluppi e ciò include una reazione dei mercati che inizialmente è stata negativa ma poi si è calmierata”.

CREDIT SUISSE
Certificati sull’insolvenza verso quota mille –
I certificati di assicurazione sull’insolvenza (credit default swap) di Credit Suisse si stanno avvicinando alla soglia critica dei mille punti, che indica un serio pericolo per la continuità aziendale del gruppo. In particolare i certificati a un anno si sono portati ieri a 835,9 punti base, secondo la piattaforma Cmaq, sui massimi di sempre, e valgono 18 volte gli analoghi titoli derivati della rivale Ubs e circa 9 volte quelli di Deutsche Bank.

Sauditi escludono ulteriore sostegno finanziario – Il principale azionista di Credit Suisse ha escluso di fornire ulteriore assistenza alla banca svizzera a causa di problemi normativi. Lo riporta Bloomberg citando una intervista al presidente della Banca nazionale saudita, Ammar Al Khudairy. La risposta “è assolutamente no, per molte ragioni. Alcune di queste sono di tipo normativo e statutario”, evidenzia Al Khudairy in una intervista a Bloomberg Tv, rispondendo ad una domanda se la banca è disposta a sostenere il Credit Suisse in caso di ulteriore richiesta di liquidità. La Saudi National Bank, partecipata per il 37% dal fondo sovrano saudita, è diventata il maggior azionista del Credit Suisse alla fine dello scorso anno, dopo aver acquistato una partecipazione del 9,9% dell’istituto di credito svizzero.

Che sta succedendo alle banche Usa


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