
Piazza Affari si conferma fiacca al passaggio di metà seduta, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,2% a 21.436 punti. In ribasso anche il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, che scende a 236,8 punti, con il rendimento annuo italiano che cede 2,7 punti al 3,901%, dopo aver sfiuorato il 4% nella mattinata.
Contrastate Saipem (+2%), all’indomani dell’accordo sull’eolico con Siemens Energy, ed Eni (-3,74%), con il calo del greggio (Wti -0,39% a 86,56 dollari al barile). Il titolo risente anche della protesta degli autotrasportatori che bloccano gli accessi della raffineria di Taranto. Pesano poi Tenaris (-2,14%), legata anch’essa al prezzo dell barile, ed Hera (-3,77%), che sconta il taglio del prezzo obiettivo da parte di Kepler Chevreux.
In ordine sparso i bancari. Scivola Mps (-4,88%), all’indomani del via libera della Bce all’aumento di capitale da 2,5 miliardi e appare fiacca Bper (-0,14%). Salgono invece Unicredit (+0,2%), Banco Bpm (+0,36%) e Intesa (+0,7%). Sul fronte industriale azzera il rialzo Ferrari (+0,08%) mentre accelerano Iveco (+1,61%), Cnh (+1,15%), Stellantis (+0,92%) e Pirelli (+2,63%) insieme ad Exor (+1,49%). Tra i titoli a minor capitalizzazione sprint di De Nora (+6,42%) e Pininfarina (+4,94%), frenano invece Gas Plus (-7,41%) ed ePrice (-4,8%).
(ANSA).
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