
Sferzata finale del greggio sui principali listini di borsa europei e su wall Street, che ha subito ampliato il calo segnato in apertura. Sotto pressione Milano (Ftse Mib -1,6%), che da prima è scesa in fondo alla classifica europea insieme a Madrid (-1,7%). Deboli anche Parigi (-1,46%), più caute Francoforte (-1,2%) e Londra (-1,1%), mentre a New York il Dow Jones cede l’1,6%) e il Nasdaq l’1,45%.
L’improvviso scivolone del greggio (Wti -4,51% a 72,23 dollari al barile e del Brent -4,3% a 75,9 dollari) ha spinto al ribasso Eni (-4,2%) tra i titoli più pesanti in Piazza Affari, insieme a Saipem (-7,07%) e Tenaris (-5,17%). Sotto pressione anche i rivali europei da Bp (-8,82%), che ha presentato anche la trimestrale, a Shell (-4,31%) e TotalEnergies -4,63%), il cui peso sui rispettivi listini è inferiore a quello del comparto in Italia. Pesante anche Chevron (-4,26%) sulla Piazza di New York.
In rialzo a 190,7 punti il differenziale tra Bto italiani e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in ribasso di 0,2 punti al 4,16% e quello tedesco di 4,9 punti al 2,258% e quello Usa di 12,7 punti al 3,43% . Gira al ribasso il dollaro, che passa di mano a 0,91 euro, mentre si mantiene forte a 0,8 sterline, con l’oro che improvvisamente gira in positivo (+1,16% a 2.011 dollari l’oncia), di nuovo sopra la soglia dei 2mila dollari.
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