Bozza Accordo rapporti Italia-San Marino in discussione in Consiglio

IL CONTESTO INTERNAZIONALE

All’atto dell’insediamento dell’attuale Governo (3 dicembre 2008), la situazione dal punto di vista trasparenza e cooperazione internazionale sia in materia fiscale che di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo era la seguente.

Per quanto attiene alla cooperazione internazionale in materia fiscale, erano stati conclusi ed entrati in vigore solo 7 Accordi in materia di doppie imposizioni fiscali, segnatamente con Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Lussemburgo, Malta e Romania. Inoltre un accordo analogo, firmato con il Governo italiano fin dal marzo 2002, non era stato ancora ratificato dai due paesi.

Nessuno dei suddetti Accordi era inoltre conforme al modello OCSE 2005 e quindi non consentiva un efficace scambio di informazioni, 1•agione per cui San Marino non era all’epoca inserito nella white list dell’OCSE, fra le giurisdizioni che avevano sostanzialmente attuato gli standard riconosciuti a livello internazionale.

A questo proposito il Governo ha tempestivamente stabilito contatti operativi con i vertici dell’OCSE ed iniziato un percorso verso la trasparenza e l’effettivo scambio di informazioni in materia fiscale, che lo ha portato a sottoscrivere entro il termine prefissato della seconda decade di settembre 2009 ben 13 accordi secondo lo standard OCSE 2005, sia sottoscrivendo nuovi TIEA sia adeguando alcuni DTA già sottoscritti, la qual cosa ha comportato l’inserimento nella white list OCSE.

Va altresì rimarcato che il Governo sammarinese, conscio dell’importanza e della rilevanza che nelle sue relazioni bilaterali assume il rapporto con l’Italia, fin dalla primavera 2009 ha iniziato la trattativa con il Governo italiano volta ad adeguare al modello OCSE 2005 il DTA già sottoscritto e, dopo vari incontri bilaterali coni tecnici del Ministero italiano dell’ Economia e delle Finanze a ciò delegati, il 25 giugno 2009 è stato parafato a Roma il testo di un Protocollo in tal senso.

Da tale data è stata più volte prospettata al Governo italiano la volontà di procedere celermente alla firma, senza tuttavia un riscontro positivo della controparte.

L’azione del Governo sammarinese verso una maggiore trasparenza e collaborazione non si è fermata dopo l’inserimento nella white list nel settembre 2009. Il suo continuo e determinato impegno ha finora portato alla firma di 24 Accordi conformi agli standard OCSE 2005, di cui 7 DTA (con Austria, Belgio, Liechtenstein, Lussemburgo, Malesia, Malta, Ungheria) e 16 TIEA (con Andorra, Argentina, Australia, Bahamas, Danimarca, Finlandia, Francia, Groenlandia, Islanda, Isole Faroe, Monaco, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Samoa e Svezia), tutti prontamente ratificati dal Consiglio Grande e Generale nelle sedute del 21 gennaio e 19 marzo 2010. A questi va aggiunto il DTA con Saint Kitt and Nevis, firmato a New York in data 20 aprile 2010, che sarà sottoposto a ratifica nella prossima sessione consiliare.

Inoltre 4 altri DTA (con Grecia, Italia, Libia e Romania) e 4 TIEA (con Canada, Germania, Sud Africa e Spagna) sono già stati parafati e sono pronti per la firma, che dovrebbe avvenire in tempi ravvicinati.

Onde consentire un effettivo scambio di informazioni in presenza dei suddetti accordi, il Consiglio Grande e Generale ha anche provveduto a modificare, nei mesi scorsi, la legge sul segreto bancario (legge n. 5/2010).

Una volta completato questo primo stadio del percorso avviato verso la trasparenza, San Marino disporrà di un network di 32 Accordi secondo i più avanzati standard OCSE, 20 dei quali con paesi dell’OCSE o dell’Unione Europea, mentre sono attualmente in corso trattative per concludere DTA o TIEA con circa 30 paesi o giurisdizioni.

Per quanto riguarda l’ azione e la collaborazione internazionale in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, l’inadeguatezza delle disposizioni legislative e regolamentari dapprima e i ritardi nelle azioni che avrebbero dovuto integrare e rendere operative le pur limitate disposizioni di legge adottate poi, cosi come in generale la sottovalutazione dei suggerimenti e delle indicazioni formulati dal MONEYVAL nel corso della valutazione svolta nel marzo 2007, hanno avuto come conseguenza l’assoggettamento di San Marino, nell’aprile 2008, a “procedura rafforzata” per via dell’elevato numero di disposizioni non conformi alle 40+9 Raccomandazioni del Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI).

Ciò ha portato ad una generalizzata presa di distanza da parte delle autorità finanziarie di altri paesi, ad iniziare da quelle italiane, dalla Banca d’Italia all’UIF e al Ministero dell’Economia e Finanze.

Come nel caso dell’OCSE, anche per quanto riguarda il MONEYVAL l’azione è stata forte e determinata, fornendo risposte adeguate alle reiterate preoccupazioni espresse da questo organismo e rispondendo in modo tempestivo ed efficace alle sue richieste.

Per questi motivi il 24 settembre 2009 l’Assemblea Plenaria del MONEYVAL, riconoscendo la validità delle scelte operate e messe in opera dal Governo e dalle Autorità sammarinesi, ha deliberato la revoca delle ”misure rafforzate”.

Da allora continua è stata l’azione del Governo, del Consiglio Grande e Generale, dell’AlF, della magistratura e del Comitato tecnico per la lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo internazionale per adeguare ed affinare gli strumenti legislativi e regolamentari a disposizione delle Autorità e preparare il terreno in vista della prossima valutazione MONEYVAL, fissata per il prossimo settembre e tendente in modo particolare a valutare l’effettività oltre che l’esistenza di adeguati strumenti per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Le scelte operate e l’azione portata avanti dal Governo e dalle Autorità sammarinesi hanno avuto un giusto riconoscimento e sono state apprezzate anche dal Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) nelle sue plenarie dell’ ottobre 2009 e febbraio 2010, quando ha preso in esame l’azione dei vari organismi regionali mondiali, fra i quali per la regione Eurasia il MONEYVAL, e ne ha ratificato l’ operato, non inserendo San Marino nella lista dei paesi soggetti a stretto monitoraggio.

Va altresì evidenziato che nella prossima sessione consiliare saranno sottoposte a ratifica la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, del Protocollo addizionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini, e del Protocollo addizionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria, firmati a Palermo il 14 dicembre 2000. Entro l’estate il Governo intende inoltre perfezionare l’iter per l’adesione del nostro paese al GRECO, nonché alla Convenzione del Consiglio d’Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo, aperta alla firma a Varsavia il 16 maggio 2005. A questo proposito sono in corso i necessari approfondimenti tecnici sulla conformità del nostro ordinamento al dettato delle disposizioni internazionali in questione.

Nell’intento di consolidare il percorso di adeguamento agli standard internazionali in materia di trasparenza e di collaborazione internazionale, il Governo sammarinese ha altresì avviato l’iter legislativo di una serie di interventi normativi, da adottarsi entro il prossimo 30 giugno tra cui:

– modifica della normativa in materia di società, comprendente l’eliminazione della forma giuridica della società anonima, con obbligo di conversione entro il corrente anno di quelle esistenti e misure per la conoscibilità degli assetti proprietari effettivi (all’OdG della prossima sessione consiliare);
– adeguamento della normativa sammarinese agli standard internazionali per rogatorie e assistenza giudiziaria in materia penale;
– misure di rafforzamento degli strumenti di contrasto alle frodi e agli illeciti tributari che prevedono, tra l’altro, l’introduzione del reato di fatturazione per operazioni inesistenti ed il reato di associazione a delinquere di stampo malavitoso (all’OdG della prossima sessione consiliare).
Inoltre con provvedimento amministrativo già in vigore sono state adottate misure specifiche per contrastare le frodi carosello.

Anche in campo bancario e finanziario sono in corso di attuazione interventi normativi tesi al rafforzamento della vigilanza, in linea coni rilievi del Fondo Monetario Internazionale e coerentemente con l’obiettivo di prevenire e contrastare ogni fenomeno distorsivo nei rapporti finanziari, mediante la revisione dello Statuto della Banca Centrale, allo scopo di rafforzarne l’autonomia e incrementarne l’efficacia dell’attività di vigilanza. Inoltre sussiste l’impegno del Governo a rivedere la legge istitutiva del CLO e dell’ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche, nella direzione del costante adeguamento agli standard internazionali e della massima efficacia dell’azione di monitoraggio e di scambio di informazioni di tali organi. Tali interventi saranno portati entro l’autunno all’attenzione dell’aula consiliare, onde assicurare la loro approvazione entro l’anno in corso.

IL RAPPORTO CON L’ITALIA

L’attuale maggioranza e l’attuale Governo hanno indicato nel recupero del rapporto con l’Italia uno degli obiettivi essenziali da perseguire.
Al momento del suo insediamento, il Governo ha trovato giacente l’Accordo con la Repubblica Italiana per prevenire le doppie imposizioni fiscali, stipulato sin dal 2002, che non era mai stato ratificato dai due Parlamenti e dunque non è mai entrato in vigore.
E’ bene ricordare che il 31 marzo 2009 il Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana è venuto in visita ufficiale nella nostra Repubblica ed in tale occasione ha proceduto alla sottoscrizione dell’Accordo di Cooperazione Economica, la cui definizione era in stallo, e dell’ultimo Accordo finalizzato alla internazionalizzazione dell’Aeroporto di Rimini-Miramare. Per tale ultimo accordo le procedure interne italiane di approvazione si dovrebbero concludere a breve, permettendo in tal modo di raggiungere un obiettivo strategico al fine dello sviluppo del nostro paese. Tale obiettivo è condiviso anche dalle zone limitrofe, con le cui amministrazioni stiamo lavorando proficuamente per la realizzazione di progetti di comune interesse.
Resta inoltre l’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva, firmato il 5 marzo 2008, ancora in attesa di ratifica da parte italiana. Il 26 novembre 2009 è stato altresì firmato l’Accordo in materia finanziaria e valutaria, altro tassello importante nell’adeguamento agli standard internazionali. Tale accordo andrà a sostituire, nel momento in cui entrerà in vigore, la Convenzione del 1991, che è stata considerata dall’Italia non più adeguata ai tempi. Tale accordo dovrà essere integrato dal Memorandum of understanding fra Bankitalia e Banca Centrale.

Come già evidenziato sopra, il Governo si è inoltre attivato immediatamente per giungere in tempi brevi all’entrata in vigore dell’Accordo contro le doppie imposizioni fiscali, dando la disponibilità a negoziare un Protocollo di modifica dell’accordo del 2002 adeguandolo agli standard OCSE 2005. Tale negoziato ha avuto tempi brevissimi ed ha portato, nel giugno 2009, alla parafatura di un testo fra le delegazioni tecniche dei due paesi. Il Protocollo di modifica è in buona parte assolutamente soddisfacente, in particolare per l’articolo concernente gli interessi, i dividendi e i canoni. Il Governo sammarinese non è invece molto soddisfatto del risultato raggiunto quanto alla tassazione di lavoro dipendente dei lavoratori frontalieri. Di positivo c’è l’obiettivo di prevedere con legge ordinaria le modalità della tassazione, che sarà concorrente, e la possibilità che tale legge possa determinare una quota del salario dei lavoratori frontalieri esente da imposta in Italia. Su questo argomento si è registrata una forte rigidità da parte italiana e ci auguriamo che il Parlamento italiano riesca ad emanare una buona legge, nell’interesse di entrambi i paesi.
L’articolo relativo allo scambio di informazioni è stato reso conforme agli standard OCSE 2005.
L’accordo è perfettamente conforme agli standard OCSE, come auspicato dal Governo sammarinese in quanto ciò permette l’applicazione di criteri interpretativi ormai collaudati a livello internazionale. Allo stesso tempo, da parte italiana sussiste la consapevolezza della particolare situazione socio-economica e geografica del nostro paese e dunque la disponibilità a tener conto di tale situazione nella individuazione del mercato di riferimento delle imprese sammarinesi.
Il Ministero dell’Economia della Repubblica Italiana ha recentemente formalizzato la richiesta di modifica dell’intesa raggiunta in sede tecnica per la parte relativa allo scambio di informazioni in materia finanziaria, che dovrebbe prevedere non lo scambio di informazioni su richiesta bensì lo scambio automatico di informazioni di modello europeo, da controllarsi reciprocamente nella sua effettività.
A tale richiesta la parte sammarinese intende rispondere con la seguente proposta, che sarà oggetto di trattativa con la controparte:

a) disponibilità alla sottoscrizione di un nuovo accordo in materia, in aggiunta a quelli già negoziati, che preveda lo scambio di informazioni automatico con l’obiettivo di superare le misure vigenti equivalenti alla direttiva 2003/48/CE (Tassazione dei Redditi da Risparmio sottoforma di pagamenti di interessi) di cui all’Accordo tra San Marino e la Comunità Europea del 7 dicembre 2004, con disponibilità a valutare, nell’ambito del sopracitato accordo, forme di controllo reciproco nel rispetto di precisi standard internazionali;
b) irretroattività degli effetti di tale accordo;
c) entrata in vigore di tale procedura tenuto conto del necessario periodo di tempo per Yadeguamento del sistema finanziario (orientativamente 24 mesi).

Tale disponibilità presuppone la contestuale firma del Protocollo di modifica della Convenzione contro le Doppie Imposizioni, parafato nel giugno scorso, la conclusione dell’iter di ratifica di tutti gli accordi già sottoscritti, l’uscita del paese dalla black list collegata al decreto incentivi nonché la definizione di ambiti di collaborazione da individuarsi anche con riferimento all’Accordo di cooperazione economica, dando nuovo impulso alle relazioni bilaterali per il raggiungimento di obiettivi di reciproca soddisfazione.
Il Governo sammarinese è altresì disponibile alla revisione delle norme del 1993 in materia di interscambio italo-sammarinese, tesa ad implementare una procedura automatica di reciproca informazione fra le due amministrazioni, a superamento della vigente, che trovi applicazione su import ed export di beni e servizi. Nell’ambito di tale revisione potrà anche essere superata l’attuale gestione manuale delle fatture operata dalle due amministrazioni e favorita la fatturazione elettronica.

Da parte sua, il Governo sammarinese è dunque intenzionato a normalizzare i rapporti con l’Italia, affinché possa anche cessare la ”guerra” mediatica e non solo nei confronti del nostro paese, che sta creando turbative e problemi agli imp1•enditori, amplificando la portata dei nodi da risolvere. Cosi come sta creando problemi a tutti i Sammarinesi, che si sentono ingiustamente colpiti da una campagna finalizzata a dipingere San Marino come un paese di cui diffidare ed i Sammarinesi come persone poco raccomandabili.
Il cammino verso la trasparenza e l’adeguamento agli standard internazionali è un cammino irreversibile, che certo il Governo auspicava di poter percorrere con meno affanno. Tuttavia, il massimo sforzo è stato profuso ed è profuso in questo momento per l’uscita del nostro paese in tempi brevissimi dalla black list italiana. Il Governo è infatti assolutamente consapevole della emergenza che tale questione rappresenta per l’imprenditoria sammarinese, che è la priorità assoluta anche per l’esecutivo.
A breve inoltre sarà firmato un accordo fra i due paesi sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità, il cui testo è già stato approvato dal Governo alla fine del mese di aprile.

CONCLUSIONI

In questo periodo molto si è scritto e detto sulla sovranità e sulla necessità per il nostro paese di negoziare in condizioni di parità e nel riconoscimento di una trattativa fra due Stati egualmente sovrani. Sovranità non significa che tutto ciò che fa unoo Stato è giusto, è corretto, è opportuno per il semplice fatto di essere uno Stato; vuol dire invece che chi rappresenta lo Stato è in primis capace di farlo al meglio grazie ai suoi comportamenti, alle sue azioni, alla sua credibilità. Nessun paese deve dimenticare che la sovranità è un bene prezioso e che come tutti i beni preziosi va gelosamente custodita. A maggior ragione non lo può dimenticare un paese piccolo come il nostro, completamente intercluso, che non ha saputo internazionalizzarsi nei decenni e che ha avuto per lungo tempo come unico terreno di riferimento la penisola italica.
Non bisogna cadere nel tranello della scelta fra sovranità ed adeguamento a standard e principi internazionali. Al contrario, l’adeguamento a tali principi e standard rafforza la sovranità di uno Stato.
Con eguale fermezza va sottolineato che ci sono state, in particolare negli ultimi mesi, esagerazioni nelle critiche al nostro paese. L’estate scorsa, ad esempio, con la Guardia di Finanza al Consolato di per acquisire dati che erano già a perfetta conoscenza delle Autorità italiane, o con la pubblicazione di numeri improbabili su presunti residenti a San Marino egualmente diffusi con grande clamore dai mass-media italiani. Con un accanimento ingiustificato nei confronti della nostra Repubblica, che non merita esagerazioni e stravolgimenti di fatti. Episodi rispetto ai quali vi sono state prese di posizione immediate del Governo nei confronti di quello italiano. Occorre reagire di fronte a tali atteggiamenti ma più ancora occorre lavorare per recuperare al più presto un’ottima fama. Quella di un paese fiero della sua storia millenaria, delle sue tradizioni, che basa la sua ricchezza sul lavoro, sull’operosità e sull’intelligenza dei suoi cittadini, che devono essere capaci di guardare avanti e di cogliere le tantissime opportunità che ha questo paese. Il Governo sta lavorando in questa direz