La giustizia brasiliana, che finora ha accusato molti dei suoi fedelissimi di corruzione ma finora l’aveva risparmiata, alla fine ha ‘toccato anche il presidente Dilma Rousseff: la polizia federale ha aperto un’inchiesta per accertare le accuse di presunte irregolarita’ sulla sua campagna per la riconferma dello scorso ottobre 2014. Secondo i media l’inchiesta e’ stata aperta il 7 ottobre dopo la decisione del collegio dei giudici della Corte Suprema Elettorale (Tse) di voler accertare gli eventuali illeciti della campagna della Rousseff. Dallo staff del presidente, che la scorsa settimana si e’ vista dalla Corte dei Conti bocciare il bilancio 2014 per averlo alterato facendosi prestare soldi dalle banche di Stato per pareggiare i conti, non e’ giunto alcun commento. Il capo dello Stato non era finora stata coinvolta dallo scandalo Petrobras, il colosso petrolifero che distruibui’ – negli anni in cui e’ stata presidente del Consiglio di Amministrazione – oltre 2 miliardi di dollari di mazzette al suo Partito dei Lavoratori. Uno scandalo che da ultimo ha coinvolto anche il suo ‘osannato’ predecessore ed aspirante successore, Luiz Inacio Luala da Silva. .
LA REPUBBLICA