
Il Brasile guida la classifica mondiale di letalità degli attacchi di squali, che sono frequenti soprattutto nella regione del nord-est, superando i tassi registrati negli Stati Uniti e in Australia.
Un rapporto pubblicato oggi dal quotidiano Folha de Sao Paulo, basato su uno studio condotto in Florida, ha indicato che nel 2021 gli squali hanno ucciso tre bagnanti brasiliani su un totale di dieci feriti, il che indica un tasso del 30%.
Nello stesso anno la mortalità è stata dell’1% negli Stati Uniti e del 14% in Australia, i due Paesi con il maggior numero di persone attaccate dagli squali.
In base al numero di segnalazioni, il Brasile è il quarto Paese al mondo con questo tipo di incidenti con 111 casi, mentre gli Stati Uniti ne hanno avuti 1.604 e l’Australia 691.
Dall’inizio dell’anno almeno tre persone sono rimaste gravemente ferite e due hanno subito amputazioni, a causa dei morsi di squalo sulle spiagge dello stato nord-orientale di Pernambuco.
Inoltre, secondo i bagnini, sono stati avvistati squali “abbastanza aggressivi” anche sulle spiagge di Camboriú, nello Stato meridionale di Santa Catarina.
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