Brexit: a oltre metà spoglio Leave avanti su Remain. Panico sui mercati. Farage canta vittoria

farageSky ipotizza dimissioni Cameron. Contrari all’Ue sono attorno al 51,5%. Farage, ora oso sognare Gb indipendente.

Il ‘Leave’ avanza nello spoglio dei voti nel referendum per la Brexit: quando sono stati scrutinati oltre 11 milioni di voti, le preferenze per l’uscita dall’Ue sono al 50,9% – con 5,904 milioni di voti – mentre il Remain si ferma a 5,699 milioni di preferenze. Lo riporta la Bbc.  Se la tendenza attuale non si modifica con un voto massiccio pro-Ue dei collegi di Londra e di alcune altre aree urbane ancora da scrutinare, il fronte Leave può vincere il referendum sulla Brexit con il 53% contro il 47 di Remain. Lo afferma Michael Thrasher, politologo ed esperto elettorale di Skynews, basandosi sul 40% circa dello scrutinio. Al momento Leave è oltre il 51%. Skynews comincia a ipotizzare apertamente le dimissioni del primo ministro conservatore britannico David Cameron – già domani – in caso di sconfitta del fronte filo-Ue di Remain al referendum sulla Brexit. Sconfitta che ad oltre metà spoglio appare verosimile, con Leave ora attorno al 51,5% dei voti, dato che rovescia clamorosamente l’opinion poll diffuso a chiusura dei seggi.

Manchester alimenta un lumicino di speranza per il fronte filo-Ue con un 60% di suffragi per Remain, che riportano lo svantaggio da Leave attorno a 400.000 di voti.Restano alcuni grandi collegi di Londra e Birmingham, fra quelli da conteggiare, ma le possibilità di rimonta di Remain si riducono comunque con il passare dei minuti

Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell’indipendenza per il nostro Paese. E’ l’alba di un Regno Unito indipendente”. Lo ha detto il leader euroscettico dell’Ukip Nigel Farage, dando per scontata una vittoria del Leave. “Se il Leave vince, il premier David Cameron si deve dimettere “immediatamente. E’ arrivato il momento di liberarci da Bruxelles”, ha aggiunto. Quella che si profila per la Brexit, secondo il leader dell’Ukip, Nigel Farage, è “una vittoria della gente vera, una vittoria della gente ordinaria, una vittoria della gente per bene. Abbiamo lottato contro le multinazionali, le grandi banche, le bugie, i grandi partiti, la corruzione e l’inganno. Credo che ora Leave vincerà”. Farage, urlando davanti ai suoi fan, ha detto che “abbiamo vinto senza sparare un solo proiettile, ma solo combattendo sul territorio”. La vittoria, ha detto, “ci farà lavorare tutti insieme” e ci farà abbandonare la bandiera dell’Ue e Bruxelles. “Il 23 giugno passerà alla storia come Independence Day”.

Sterlina a picco per timori Brexit

Serrato testa a testa nello spoglio – La Scozia si conferma il bastione filo-Ue nel referendum sulla Brexit, con oltre il 60% di Remain a circa metà dei collegi locali scrutinati. Glasgow, la grande città portuale scozzese, vota al 66,6% per Remain, contro il 33,4% di Leave. La capitale della Scozia, Edimburgo, vota a favore della permanenza nell’Unione Europea con una percentuale del 74,4% contro il 25,6% di Leave. Mentre il Galles, con un terzo delle circoscrizioni scrutinate, premia al momento Leave (55% a 45 circa) e la maggioritaria Inghilterra (esclusa quasi tutta Londra) si rivela ancor più euroscettica, a un decimo del suo spoglio, con quasi il 60% di voti pro-Brexit. Da notare peraltro come l’affluenza sia in calo in Scozia rispetto alle politiche del 2015, laddove invece è registrata mediamente in aumento nel resto del Regno Unito.

Il voto a Londra – Secondo i dati parziali emersi finora, il ‘Remain’ a Londra è al 69%mentre il ‘Leave’ si ferma al 31%. E la scelta di restare in Europa, ad esempio, prevale nell’aristocratico quartiere di Hammersmith & Fulham, dove il ‘Remain’ trionfa al 70% mentre il ‘Leave’ si ferma al 30% mentre in due quartieri popolari dell’East End di Londra, Barking e Dagenham, compresi in una stessa circoscrizione, hanno segnato la vittoria al Leave con una proporzione del 62% contro il 38%. A Watford, sobborgo nel nord-est di Londra, il Leave ha vinto per soli 252 voti rispetto ai 23.167 del Remain mentre a Islington, nel collegio blindato del leader del Labour, Jeremy Corbyn, Remain si attesta attorno al 66% dei voti. l voto nel municipio della City of London è per il 75% per il Remain contro il 25% per il Leave. Remain ha vinto con il 78% contro il 22% a Hackney, popoloso quartiere nell’East End

Il voto dalle città – Nella città industriale di Sunderland, sulla costa del nord-est dell’Inghilterra, Leave ha vinto con 82.394 voti (61,3%) contro i 51.930 voti (38,7%) per Remain. A Newcastle, città nel nord-est dell’Inghilterra, il ‘Remain’ ha vinto, ma di misura: 50,7% contro il 49,3% dei voti per il ‘Leave’, con uno scarto di appena 2.000 voti in una città in cui hanno votato in 129 mila. Gibilterra ha scelto il Remaincon una percentuale del 95,9% e un 4,1% per il Leave. L’affluenza alle urne nel territorio a sud della Spagna è dell’84%. Leave ha vinto anche a Swindon , nella contea del Wiltshire, nel ricco sud-ovest dell’Inghilterra, con una percentuale del 55% contro il 45% di Remain. Oxford non tradisce l’Europa: la celebre città universitaria inglese porta in dote il 70,3% dei suoi voti al fronte di Remain nel referendum britannico sull’Ue contro il 29,7 di Leave.  Anche Cambridge, dopo Oxford, vota in favore del fronte filo-Ue di Remain con oltre il 74% dei suffragi. La città di Liverpool, nel nord-ovest dell’Inghilterra che diede i natali ai Beatles, ha votato per il Remain, che ha vinto col 58% dei voti contro il 42% dei Leave.

Fonte Labour, ‘partito si prepara a vittoria Leave’ – Il partito laburista sta lavorando sul presupposto che al referendum sulla Brexit vincerà il ‘Leave’. Lo ha spiegato una fonte del partito, come riferisce il Guardian. In caso di uscita del Regno Unito dall’Ue, Jeremy Corbyn dovrebbe chiedere al premier David Cameron di dimettersi, ma ai piani alti del Labour si ritiene che sarebbe inutile, perché lo stesso Cameron potrebbe annunciare le sue dimissioni spontaneamente.

I commenti – “L’euroscetticismo c’è e bisogna farci i conti. Sappiate – dice Nigel Farage – che è un’Unione che non ha futuro, qualsiasi sia il risultato noi abbiamo motivo di festeggiare perché il panorama politico è cambiato”. “Devo dire che è stata una campagna molto lunga, nel mio caso di 25 anni. Qualsiasi cosa accada stasera, chiunque vinca questa battaglia, posso dire stiamo vincendo la guerra“.

“Le urne sono chiuse, la democrazia ha vinto, siamo in attesa del verdetto del popolo. Grazie a tutti quelli che si sono impegnati e a tutti quelli che hanno votato”, scrive, in un tweet, Boris Johnson, ex sindaco di Londra e tra i leader della campagna a favore del ‘Leave’. Ringrazia chi ha votato per una Gran Bretagna “più forte e sicura in Europa”David Cameron. Ansa