Bruciamo le navi…..di Alberto Chezzi

L’ordine del giorno del 1° giugno 2010, approvato dal Consiglio Grande e Generale all’unanimità, in cui si dava mandato al Governo di concludere la trattativa con l’Italia, non sembra aver sortito alcun effetto.

Da quel giorno si sono succeduti diversi accadimenti sia dal punto di vista fiscale che finanziario bancario che penalizzano in maniera significativa il nostro sistema e tutti coloro che hanno rapporti con San Marino.

Siamo destinati sicuramente all’inserimento all’interno di tutte le “black list” con il preludio al non inserimento nella “white list”, di futura emanazione, unica lista nella quale è nostro vitale interesse esserci.

Dal punto di vista politico, l’unico risultato ottenuto è stata la seconda sessione congiunta delle Commissioni Esteri, tenutasi a Palazzo Montecitorio il 22 settembre 2010.

Una parvenza di tavolo tecnico sempre nel mese di settembre.

Poi il nulla.

Il silenzio assoluto.

Anche da parte di chi ha la responsabilità politica in San Marino, il quale è purtroppo rimasto con il cerino acceso in mano.

E’ chiaro oramai a tutti che è una situazione, quella dell’azzeramento dei rapporti con l’Italia, che l’attuale compagine governativa non riesce più a gestire.

Ecco allora che si fanno avanti ipotesi di “governi tecnici” o delle cosi dette “unità di crisi”.

Potrebbero essere entrambe una soluzione.

Ma se qualcosa deve essere cambiato è soprattutto l’atteggiamento di rinuncia e di rassegnazione.

Il Paese non può continuare a vivere nell’incertezza.

Si incominci a valutare la possibilità di fare leggi nell’interesse del sistema Paese e non per compiacere i nostri vicini.

Ma in maniera netta, senza prender in giro nessuno.

Se si abolisce l’anonimato societario lo si faccia fino in fondo ad esempio.

A volte quando si fanno delle scelte però è necessario non poter tornare indietro, tagliare con il passato, un po’ come Hernán Cortés che, appena sbarcato nelle Americhe diede ordine di bruciare le navi, conquistando con un pugno di uomini il regno Azteco.

Alberto Chezzi

www.smdazibao.blogspot.com