Nella giornata di sabato 2 febbraio il sito italiano Romagna Uno, vicino all’ex patron della Voce – giornale fallito che vedeva tra i soci anche l’Ing. Marino Grandoni – Gianni Celli, ha pubblicato una notizia generica destabilizzante per il sistema finanziario sammarinese senza addurre prove e nomi a conferma di tale notizia.
Romagna Uno aveva scritto: ”Il Tribunale a San Marino sta valutando la grave situazione di una piccola banca sammarinese che opererebbe dalla scorsa estate con un patrimonio sociale completamente azzerato.Così dopo Asset e Cis, un altro istituto di credito, piccolo, sammarinese sarebbe finito sotto la lente della magistratura. Si parla di gravi perdite originate da speculazioni azzardate in Borsa per una cifra di 30 milioni di euro. E la banca starebbe cercando di occultare questo gap. Il patrimonio sociale sarebbe stato eroso completamente.”
Quattro righe senza capo ne coda gettate li, così.
A noi di Giornalesm.com questa notizia non risulta e sembra essere priva di fondamento.
Soprattutto non capiamo perché il Tribunale unico di San Marino e non Banca Centrale dovrebbe interessarsi ad una diminuzione di capitale sociale di una Banca. Le banche, come la loro liquidità, sono supercontrollate.
Altri ”piccoli istituti” al di fuori di Banca Cis – come si è visto dall’ordinanza Morsiani – non hanno ricevuto fondi da Banca Centrale perché non avevano bisogno e questo fa capire come la notizia sia destituita di fondamento. Infine qualora una Banca fosse sottocapitalizzata è la stessa BCSM a chiedere ai soci la ricapitalizzazione del capitale sociale, ovvero il reintegro dello stesso, e non certo il tribunale che ora è occupato con Banca Cis.
L’articolo parla, guardacaso, di una ”banca piccola” ed è come se avesse inserito il nome della stessa banca; se il giornalista di Romagna uno voleva colpire quella specifica banca deve sapere, perché probabilmente non lo sa essendo italiano e non al corrente delle varie informazioni sulle proprietà del sistema finanziario, che i soci di quella banca già da oggi potrebbero coprire con le loro ingenti risorse, qualora volessero, l’attuale debito pubblico sammarinese tale è la loro capacità reddituale.
Se un sito minore romagnolo in mano ad un signore con gravi problemi finanziari può permettersi, impunito, di gettare ombre sul nostro sistema finanziario non capisco perché la Tomasetti e tutta la superpagata Banca Centrale se ne sta silente. Cosa ci sta a fare? Se non per tutelare il sistema sammarinese; questo era il momento di emanare un comunicato stampa a tutela di San Marino e del suo debole sistema finanziario. Perché aspettare che le voci si propaghino senza motivo?
Ci voleva Severini a tranquillizzare i correntisti sammarinesi? Che cosa stra-paghiamo (va di moda lo stra-) a fare Banca Centrale e la sua pletore di dipendenti superpagati?
E’ ora che si pensi seriamente a chiudere questa elefantiaca, costosissima ed inefficiente Banca Centrale, peraltro zeppa di gente che non si sa che cosa realmente stia facendo.
Marco Severini – Direttore ed editore