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(ANSA) – VENEZIA, 21 APR – “Sto bene, anche se sono sotto
shock; felice di avere salvato le persone che erano a bordo, che
erano la mia priorità”. Così Demis Giacchetto, 46 anni, di
Jesolo (Venezia), l’autista del bus di Atvo che si è incendiato
sul Ponte della Libertà, a Venezia.
“Arrivavo dall’aeroporto di Treviso e stavo per raggiungere
piazzale Roma, dove avrei fatto scendere le ultime persone a
bordo; poi la giornata lavorativa per me si sarebbe conclusa –
racconta -. Mentre percorrevo il Ponte della Libertà ho sentito
come un botto; pensavo fosse scoppiata una gomma ma guardando
dallo specchietto retrovisore ho visto la fiamma che proveniva
dal motore posteriore. A quel punto ho fermato subito il bus, ho
fatto scendere i passeggeri, sono anche riuscito ad aprire il
vano porta bagagli perché potessero riprendere le loro valigie.
Ho dato l’allarme ed ho preso l’estintore in dotazione, ma non
c’è stato nulla da fare. Poi sono arrivati i vigili del fuoco”.
“E’ fondamentale, in momenti come questi – rileva -, non
farsi prendere dal panico. Prima di fare l’autista, professione
iniziata due anni fa circa, facevo il bagnino, un lavoro che ti
porta ad avere responsabilità nei confronti delle persone, che
diventano la tua priorità. Poi i corsi anti incendio organizzati
attraverso Atvo di certo aiutano”.
“Per il bus dispiace molto, anche perché è come fosse stata
una mia vettura – conclude Giacchetto -. La cosa importante è
che nessuno si sia fatto male e per questo sono felice”. (ANSA).
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