Ca’ Raffaello. Mistero della scomparsa di Guerrina Piscaglia. Colpo di scena trovate tracce di sangue in canonica

guerrina piscagliaTRACCE di sangue nella canonica. Un colpo di scena ieri nel caso di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa il primo maggio. Gli inquirenti hanno transennato la strada e perquisito il vecchio rudere di Cicognaia, frugando anche nella cisterna. Sono saltati fuori dei braccialetti da donna trovati nella casa del prete. In queste ore li stanno mostrando ai familiari della donna. Nessuno lo dice apertamente, ma vista la mobilitazione di uomini e mezzi che ha sconvolto ieri mattina il piccolo paesino sull’Appennino tosco-romagnolo, tutti pensano ormai che si stia cercando un cadavere.
Gli inquirenti tornano e ritornano sulle ultime ore di Guerrina. La sua ultima telefonata è del 1° maggio, alle 13,45, dal suo cellulare a quello di padre Gratien, probabilmente sulla strada della canonica di Ca’ Raffaello in cui il frate congolese all’epoca viveva. Sono appena sette secondi, forse quelli che sono serviti a concordare un incontro. Poi la sparizione nel nulla. Per tutta la mattina del primo maggio la cinquantenne e il viceparroco del paesino si erano scambiati chiamate ed sms a ripetizione. Un traffico intenso che comincia di buon’ora e va avanti quasi senza pausa, ultima coda dei 4 mila contatti avvenuti tra i due nel giro di pochi mesi e che si interrompono bruscamente nel primo pomeriggio del giorno in cui Guerrina diventa un fantasma. Ma lei, quel primo maggio, ci è mai entrata in canonica? Sono fondati i sospetti che si addensano sul capo di Padre Gratien (indagato con l’accusa, per ora di sequestro di persona)? Oppure ha ragione lui a dire che della donna non ha più saputo niente? Sono le domande che stanno alle spalle del decreto di perquisizione con il quale i carabinieri si sono presentati ieri mattina in canonica. Ancora a carico del sacerdote, quasi la risposta del Pm Marco Dioni, che l’ha firmato nella giornata di lunedì, alla sua decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio in procura.
Il grande edificio annesso alla parrocchia è stato setacciato di nuovo, per la seconda volta in quindici giorni. I carabinieri hanno adoperato il luminol, il reagente chimico che evidenza tracce di sangue nascosto, nel controllare gli angoli che potevano essere sfuggiti agli esami dei Ris. Sequestrata anche l’auto, una monovolume Ford, di Padre Faustin, il parroco, anche lui congolese, che la usava in comune con il suo vice. La vettura è stata caricata su un carro attrezzi e portata ad Arezzo, dove sarà ispezionata di nuovo. I controlli si sono estesi anche a un’antica Pieve dei dintorni, quella di Cicognaia, e alla sua cisterna. Si continua a cercare una persona sperando che sia viva, ma nessuno si meraviglierebbe di trovare un cadavere. (…) Il Resto del Carlino