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  • Calcio: Aia, “ok presenza social ma regolamento va rispettato”

    (ANSA) – ROMA, 25 FEB – “La presenza privata degli associati
    sui social network non è vietata. Cosa molto diversa è la
    divulgazione regolamentare, interna ed esterna, che è demandata
    al Settore tecnico arbitrale che ne ha un’apposita competenza”:
    così, in una nota all’ANSA, l’Aia, l’Associazione italiana
    arbitri sulla vicenda del giovane arbitro veneto sospeso per due
    anni per aver rilasciato dichiarazioni pubbliche non
    autorizzate: il giovane direttore di gara, conosciuto sui social
    come “arbitrino”, era diventato virale su Tik tok grazie ai
    video in cui spiegava le regole del calcio.
        “In riferimento alla sospensione di un proprio associato per
    alcune sue attività sui social network, l’Associazione Italiana
    Arbitri, nel sottolineare come le sentenze degli organi di
    giustizia preposti a tale ruolo debbano essere recepite e
    rispettate – si legge nella nota – ricorda che ogni associato
    nel momento in cui entra nell’Aia accetta formalmente un
    regolamento e un Codice Etico che contiene le regole alle quali
    bisogna attenersi. Gli stessi regolamenti prevedono la
    possibilità di presentare ricorsi che saranno come sempre
    oggetto di attenta valutazione da parte delle Commissioni
    competenti”.
        “La presenza privata degli associati sui social network non è
    vietata, così come non lo è la pubblicazione di proprie immagini
    e testi che rappresentino la passione arbitrale e la propria
    attività – prosegue l’Aia – Cosa molto diversa è la divulgazione
    regolamentare, interna ed esterna, che è demandata al Settore
    tecnico arbitrale che ne ha un’apposita competenza. Pari
    discorso riguarda il commento delle prestazioni arbitrali,
    comprese quelle degli arbitri impegnati in partite di Serie A,
    Serie B e Coppa Italia, che è ovviamente di esclusiva competenza
    del Responsabile e dei Componenti della CAN e non può essere ad
    opera dei singoli associati”.
        L’Aia precisa, inoltre, “che è in atto una profonda
    accelerazione sul tema della comunicazione, anche in merito alla
    presenza sui social media”. (ANSA).
       


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