DALL’UDINESE all’Udinese. Era un’altra Juve quella che un girone fa si fece sorprendere a domicilio dai bianconeri del Friuli. «E’ una partita che non ricordo molto volentieri, poi abbiamo vissuto 2 mesi molto difficili» ha rilanciato Allegri. Oggi sarà un’altra musica per la sua Juve, cresciuta nei singoli, nel collettivo, nella condizione fisica, diventata consapevole della sua forza. In palio oltre ai tre punti c’è il secondo posto in solitudine: vincendo la Signora si staccherebbe dall’Inter e sarebbe la prima inseguitrice a due pounti dal Napoli capolista, a prescindere dal risultato di Milan-Fiorentina. Non poco per una squadra che sembrava tagliata fuori da tutti i giochi e che ora avrà tutti i confronti diretti (meno quello con la Fiorentina) in casa. Ecco perché Buffon e compagni vogliono la decima di fila in campionato: per rosicchiare altri punti alla concorrenza.
IL TECNICO livornese però non si fida, perché il tasso di difficoltà della trasferta, «difficile, complicata», è schizzato alle stelle per l’aspetto ambientale: «Avranno grande entusiasmo, sarà una domenica speciale per l’inaugurazione del nuovo stadio». Dettagli per una Juve che dopo la sconfitta contro il Sassuolo ha cambiato marcia. «Non abbiamo fatto ancora nulla, mancano 19 gare – ha continuato Allegri – il campionato si deciderà all’ultima giornata, ne sono sicuro, a meno che una squadra non le vinca tutte e 19». E ancora: «Prima dicevo che l’Inter era favorita perché era in testa alla classifica, ora c’è il Napoli e lo stesso discorso vale per loro, anche se delle prime 5 nessuna è tagliata fuori dal discorso scudetto, neanche la Roma, che con Spalletti ha le carte in regola per fare un filotto di vittorie».
OGGI A UDINE sarà di nuovo 3-5-2 con Mandzukic al fianco di Dybala. Morata va in panchina e di lui parliamo nell’articolo sotto. Ballottaggio fra Caceres e Rugani. Marchisio agirà davanti alla difesa, rientrando dopo l’ennesima partita difficile di Hernanes. Barzagli invece tornerà dopo la sfida di Coppa Italia contro la Lazio, Pereyra dopo la Roma. Allegri non è preoccupato: «La squadra è in una buona condizione, ci sarà bisogno di tutti. Chi è migliorato più di tutti? Dico Zaza, è diventato più forte tecnicamente, ha uno strapotere fisico. Ora è un giocatore importante per la Juve, lo ha dimostrato quando è stato chiamato in causa, quando ha giocato una partita intera e quando ha giocato degli spezzoni».
NON SI ACCONTENTA il tecnico livornese. «Come singoli e come gruppo possiamo migliorare ancora sul piano tecnico, del gioco, perché ci sono 10 giocatori nuovi che si sono ambientati e hanno capito la differenza che c’è tra giocare per la salvezza e quella per vincere ogni 3 giorni. Era solo una questione di tempo. L’obiettivo è competere con le squadre più forti d’Europa».
Sugli stage della nazionale di Conte saltati, il tecnico bianconero ha tagliato corto: «Le società hanno deciso e di conseguenza bisogna adeguarsi».
Può piacere o non piacere, un po’ come la sua Juve, che adesso vuole il quinto scudetto consecutivo.
Resto del Carlino